Design: 10 regole per sostituire il calorifero
Contro il freddo in casa il termosifone è un alleato intramontabile. Ancora di salvezza per riscaldare le nostre abitazioni, ormai ne esistono di qualsiasi forma, dimensioni e materiale. Per tutti gli appassionati di arredo design, che non rinunciano allo stile anche quando si parla di riscaldamento, sono molte le soluzioni che il mercato mette a disposizione. Aziende, designer e architetti si sfidano stagione dopo stagione per creare le soluzioni più originali, innovative e allo stesso tempo funzionali ed efficaci, dando vita a vere proprie opere d’arte che trasformano i termosifoni da semplici “mezzi” per riscaldare in veri gioielli di design. Una per tutte è l’azienda Scirocco che soffia forte nell’ideazione e realizzazione di termoarredi. Alcuni conoscono l’azienda perché è stata la prima realtà a produrre lo scaldasalviette in Italia. Altri la conoscono per i consigli che spesso il suo sito dispensa. Ecco il suo decalogo con le regole più importanti da seguire quando si decide di sostituire il proprio termosifone con un radiatore/scaldasalviette di design:
Non esiste una stagione in assoluto migliore delle altre, sicuramente prevedere di iniziare i lavori in estate avrebbe l’indiscusso vantaggio di non patire il freddo durante i lavori di ristrutturazione e soprattutto con l’impianto di riscaldamento spento si ridurrebbero i tempi di lavoro, con un risparmio anche del costo di manodopera.
Fondamentale quando si decide di cambiare il proprio temosifone è quello di prendere le misure esatte della stanza in cui sarà inserito. In questo modo si potrà scegliere il nuovo termoarredo con la resa termica adeguata a riscaldare il locale scelto. In sintesi bisognerà ricavare il volume della stanza, calcolandone la sua superficie (larghezza x lunghezza) per poi moltiplicarla per l’altezza.
Fare sempre attenzione alla coibentazione delle stanza e alla presenza o meno di serramenti (finestre, portefinestre, lucernari, ecc.). Inoltre, nel calcolo della potenza termica necessaria a riscaldare il locale questi dati sono essenziali per identificare il coefficiente che poi sarà moltiplicato al volume del locale trattato.
Volendo esaltare l’estetica del termoarredo rendendolo protagonista della stanza, la soluzione ideale è quella di sostituire prima quelli presenti nella zona giorno dell’abitazione. Se, invece, il progetto prevede oltre al design anche l’aspetto funzionale, allora partire dalla stanza da bagno con l’installazione di uno scaldasalviette diventa la scelta migliore.
Per una resa ottimale la pareti dell’abitazione che danno sull’esterno sono il luogo più idoneo dove installare il nuovo termoarredo, poiché abbattendo il flusso d’aria fredda che arriva da fuori si garantisce un comfort termico maggiore.
Non esiste il prodotto migliore in assoluto tra termoarredo tubolare, a piastra o con cover. Bensì per ogni esigenza esiste il corpo scaldante più adatto. Quando è necessario avere molta potenza, i radiatori modulari (tubolari o simili) si prestano ad utilizzo migliore, perché grazie alla componibilità hanno rese teoricamente infinite e si adattano agli spazi potendo contare sulle diverse altezze, profondità (numero colonne) e larghezze (numero di elementi) . Nel caso, invece, si disponga di poco spazio è il caso di optare per un modello a piastra, che per unità di superficie hanno una maggiore resa. Infine se si vuole dare un’aggiunta estetica alla piastra si possono scegliere quelli che presentano una cover appositamente studiata.
Negli anni si è passati dalla ghisa, ottima per le sua capacità di mantenere a lungo il calore anche se più lenta ad arrivare a temperatura, all’acciaio che si scalda più velocemente. Tra di loro c’è l’alluminio, inizialmente utilizzato solo nei prodotti economici grazie all’elevata resa termica, per poi diventare, con le attuali lavorazioni tecnologiche, molto utilizzato anche nei prodotti di design. A livello ecologico, i termoarredi in alluminio riciclato sono validi, ma ormai anche l’acciaio si ottiene da colate di materiale di recupero.
Idraulico, elettrico o misto sono tutte e tre soluzioni valide. Ognuna adatta a specifiche esigenze. Potendo scegliere è ideale optare per un radiatore con funzionamento misto, cioè che funzioni si ad acqua che in modalità elettrica. Il misto ha il vantaggio di essere molto versatile, in special modo nelle stagioni intermedie, dove con l’impianto di riscaldamento centralizzato spento si può scegliere di scaldare (in modalità elettrica) i locali della casa che rimangono più freddi, come il bagno. Inoltre, in abitazioni ben coibentate si può ottenere un ottimo comfort termico con una spesa energetica minima.
Quando si decide di sostituire il vecchio calorifero con un termoarredo difficilmente la posizione degli attacchi idraulici saranno gli stessi, per via delle forme particolari che assumono spesso i radiatori di design. Per questo in fase di ristrutturazione è fondamentale conoscerne spazi e misure, mentre per le versioni elettriche bisognerà mettere in preventivo di inserire un’opportuna presa di alimentazione.
Punto di partenza è la visita allo showroom o boutique, dove ci si può fare una prima idea del modello e delle caratteristiche più adatte alla propria casa. Una volta scelto e acquistato, sarà compito dell’installatore effettuare i lavori. Quest’ultimo deve essere non solo di fiducia, ma soprattutto essere preparato e aggiornato sulle novità che il mercato idrotermosanitario propone. E’ importante, poi, che tutti gli attori coinvolti nella filiera abbiano la cultura del design dei termoarredi, che troppo spesso negli anni passati venivano considerati solo come meri strumenti utili a riscaldare e niente di più.
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