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Cultura

Demiurgo – è uscito l’ep “Daidalos”

Atmosfere luminose nella title-track “Daidalos” nella quale ascoltiamo anche linee di basso di supporto che conferiscono al pezzo “sostanza”. Un beat intricato sostiene il pezzo accompagnato da arpeggiatori e da questi bassi imperiosi. Alcune sonorità fanno pensare a “God is an astronaut” mentre altre citano sonorità “horror” già ascoltate in passato nella produzione di Demiurgo. Refrain magnetici ipnotizzano l’ascoltatore e il sound design e il songwriting sono eccellenti come pure il master e il mixing. Tanto cinematografico il sound nel complesso: “Electronic soundtracks for your imagination” le parole con cui Demiurgo presenta la sua musica non sono state scelte a caso…

“Helios” ci introduce in un mondo enigmatico, alieno e non mancano qui altre sonorità solari, albeggianti. È impressionante l’equilibrio che c’è tra luce e tenebre nella musica di Demiurgo, artista di livello sicuramente internazionale. L’ep continua con “Labrys” con questo synth arp basso tanto accattivante accompagnato da altro synth distensivo. Come non pensare a film sci fi come “Blade Runner 2049” o “Ex Machina” ascoltando Demiurgo. Ambientazioni asettiche, dimensioni ignote per far viaggiare la nostra mente…Anche qui songwriting ben congegnato che guida il nostro cervello in un labirinto sonoro magnifico. L’uso del cut off è ben dosato.

“Asterion” conclude il tutto con i suoi suoni sinistri, inquietanti. È il nostro cervello che si contorce tra “fili di materia” infinitesimali mentre bassi roboanti ci spaventano, ci atterriscono. “Asterion” rappresenta il giusto sigillo finale per questo ep di impressioni sonore sbaorditive: è con questo pezzo che si raggiunge la vetta dell’ep, una vetta frastagliata di colori lisergici e smossi oltre che sfocati. Come si sposano bene i pattern uno con l’altro, buonissime sia le armonie che le melodie.

Demiurgo ancora una volta mostra il suo valore mettendo in campo un altro fotogramma del suo immenso immaginario surreale, psichico, metafisico. Con “Asterion” si conclude il viaggio ed approdiamo ad una realtà che non si può afferrare, una realtà dalla bellezza a tratti malata, insana, una realtà che ci affascina perché abbiamo bisogno di “deturpare” il nostro io sempre colmo di certezze…

Link streaming: https://open.spotify.com/intl-it/album/6jvsz4mKD4q3rkp4MBTEW3

Felice Capasso

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