L’Italia è stata il maggiore produttore e utilizzatore di amianto per lungo tempo. L’amianto, detto anche asbesto è un killer silenzioso che uccide anche a basse dosi e dopo decenni. Per questo anche se sono trascorsi quasi 30 anni dalla messa al bando del minerale killer, molti lavoratori riscontrano ancora danni da amianto.
Secondo stime OMS, ogni anno questa fibra killer provoca nel mondo più di 100.000 decessi. Sempre secondo l’OMS questi sono solo i casi di mesotelioma, cancro polmonare e asbestosi per esposizioni professionali, a cui occorre aggiungere quelli per le altre patologie riconosciute (il cancro dell’apparato gastrointestinale e il cancro delle ovaie) e per esposizioni extraprofessionali.
In Italia, fino all’entrata in vigore della legge 257/1992, sono state lavorate 3.748.550 tonnellate di amianto che, miscelate con altri prodotti, hanno determinato la presenza del minerale killer in tutti luoghi di vita e di lavoro: si calcola che a tutt’oggi nel nostro Paese, in assenza di una bonifica efficace, vi siano circa 40 milioni di tonnellate di materiali contenenti amianto, per cui permangono le condizioni per la prosecuzione delle esposizioni anche dopo la messa al bando della lavorazione del minerale.
Non esiste una soglia al di sotto della quale il rischio per la salute si annulla. Di conseguenza anche la sola esposizione a polveri e fibre di amianto può provocare dei danni. Per questi motivi secondo l’art. 13 comma 8 L. 257/92 sono previsti i benefici contributivi per esposizione ad amianto agli ex lavoratori esposti. Possono accedere al prepensionamento coloro la cui esposizione si è prolungata per più di 10 anni in concentrazioni superiori alle 100 ff/l.
Coloro che, in seguito all’esposizione ad asbesto, hanno subito dei danni da amianto alla salute per insorgenza di patologie asbesto correlate, hanno diritto ad essere risarciti. E non solo. Le vittime di patologie asbesto correlate hanno diritto anche alla rendita INAIL.
La rendita INAIL è reversibile al coniuge e ai figli:
fino al 18° anno di età per tutti;
fino al 21° anno di età, per gli studenti di scuola media superiore o professionale, viventi a carico e senza un lavoro retribuito, per tutta la durata normale del corso di studio
non oltre il 26° anno di età per gli studenti universitari, viventi a carico e senza un lavoro retribuito, per tutta la durata normale del corso di laurea
per i maggiorenni inabili al lavoro, finché dura l’inabilità.
L’Avv. Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, ha difeso migliaia di cittadini esposti e vittime dell’amianto. Nel tempo ha ottenuto anche il riconoscimento di vittima del dovere con equiparazione alle vittime del terrorismo per i militari deceduti per esposizione ad amianto.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso il suo presidente e un pool di specialisti (avvocati, medici e psicologi), offre assistenza e tutela medica e legale gratuite per le vittime e i familiari che sono stati esposti amianto.
Per conoscere ulteriori informazioni sul mesotelioma e le altre patologie asbesto correlate, è possibile consultare anche l’ONA Notiziario Amianto.
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