“Mancò la fortuna, ma non il valore.” Questa é l’epigrafe che giace nel deserto egiziano insieme ai resti dei nostri valorosi caduti italiani, decimati dall’ esercito inglese, durante la seconda guerra mondiale ad El Alamein. Una triste, ma eroica pagina di storia, che ha visto i nostri soldati paracadutisti della “Folgore” combattere a prescindere dal loro ideale fino alla morte, dimostrando coraggio e nobiltà. Una battaglia epica disputata ad armi impari per la scarsità di uomini ed equipaggiamenti, che penalizzarono il nostro esercito, ma che diedero prova al mondo del proprio immenso valore, meritandosi gli onori del nemico. Furono circa quattromila i paracadutisti morti in quel teatro di guerra e 1400 i superstiti tornati a casa, dopo quattro anni di prigionia, tra cui un valoroso reduce di nome Santo Pelliccia. Inestimabile cittadino, trasferitosi a Nettuno nel dopoguerra, nativo di Casalnuovo di Napoli, prese servizio qui nella Polizia di Stato fino al 1983. Santo Pelliccia, classe 1924, faceva parte del IV Battaglione Paracadutisti della Divisione “Folgore”, era uno dei soldati più giovani, si arruolò infatti come volontario a poco più di 17 anni nell’Esercito, prescelto poi per la Regia Scuola di Paracadutismo di Tarquinia.
In tutti questi anni ha partecipato solo alle manifestazioni indette dalla Folgore e attualmente é uno degli ultimi sopravvissuti di quella sanguinosa battaglia, che vide il nostro esercito resistere tredici giorni agli estenuanti attacchi del nemico. Il reduce definisce i suo commilitoni come soldati con le “stellette” e non con “fasci di combattimento” sul bavero e di conseguenza tenuti a rispettare gli ordini, inoltre palesa il suo rammarico per come siano stati ignorati dalle istituzioni al loro rientro in Italia. Vedovo e nonno ha due crucci: quello che gli venga riconosciuto il grado di maresciallo dal Ministero della Difesa e che gli venga restituita la “medaglia d’argento al merito di servizio”, ottenuta in polizia e che gli é stata rubata. Il suo ultimo lancio da paracadutista é stato nel 2012, per il suo compleanno: festeggiava i suoi 89 anni. Santo Pelliccia é un uomo, ma soprattutto un eroe di una tempra eccezionale. E così, come in ogni scritto che riconosca un valore, é doveroso citare parte delle parole vergate dal tenente colonnello Alberto Bechi Luserna, medaglia d’ oro al valore militare, che condusse la difesa della Divisione e che sono poste all’ingresso del sacrario di El Alamein dove riposano le 5400 anime dei caduti: ” Viandante arrestati e riverisci. Dio degli eserciti accogli gli spiriti di questi ragazzi in quell’ angolo di cielo che riservi ai martiri e agli eroi.”
Linda Di Benedetto
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