Con un occhio al Teatro Politeama e l’altro alla piccola sala prove di Rino Giglio al Vomero, dove il festival ha fatto i suoi primi passi a poca distanza da Antignano (dove storiograficamente è nata la canzone napoletana), prende il via tra poche ore il Festival di Napoli.
Ad aprire l’evento stasera (28 dicembre) tocca alla New Generation, che si propone come una sezione dedicata alle nuove proposte, alla creatività e alla ricerca, per fare anche il “punto” sullo stato di salute in cui si rova la canzone napoletana.
Il 29 dicembre andrà in streaming la trasmissione dedicata alla Sezione Lyric, con riprese Live da Villa Bruno, casa di Massimo Troisi, nell’ambito della rassegna del Premio Troisi. In questa serata si esibiranno interpreti di formazione lirica che hanno l’onore di rappresentare la canzone classica, quella dei grandi autori, quella del suo maggior splendore, quella che rese il bel canto famoso nel mondo.
Il 30 dicembre andrà in streaming la trasmissione dedicata agli Ospiti nazionali e internazionali. Il Mediterraneo ed i suoi popoli saranno i protagonisti assoluti della serata. Un intreccio di nazioni e di nazionalità, di storia e di storie, di cultura millenaria e di ricerca, racconti di vite dedicate alla musica che, sulle cinque righe del pentagramma, mettono a nudo anime ed emozioni.
L’internazionalità dell’edizione 2020 è alla base del progetto che quest’anno il Covid ha fatto diventare social. L’ANIA (Associazione Nazionale Italiana Artisti), ideatore e produttore dell’unico e legalmente autorizzato del Festival della Canzone Napoletana chiamato più comunemente Festival di Napoli, ha fatto slittare la manifestazione al principio prevista al teatro Mediterraneo (lo scorso 10, 11 e 12 dicembre). Ma tutto è pronto per la kermesse che andrà in onda da questa sera online, modalità che rappresenta anche un’anteprima mondiale per un concorso canoro (collegamenti su Festival di Napoli New Generation, Festival of Naples in the world, sul canale YouTube del Festival di Napoli).
L’evento avrà come location il Salotto Napoletano del Casale dell’Abate dimora di proprietà di Massimo Abbate, figlio del grande Mario, e direttore artistico della manifestazione. Situato tra il territorio orvietano e quello amerino, il Casale è ricco al suo interno di libri, enciclopedie, strumenti e oggetti di pregio appartenenti prevalentemente alla storia e alla cultura partenopea. Il Casale si trova su oltre 400 metri d’altezza s.l.m. e possiede 3 ettari di campagna pittoresca, ondulata e boscosa e è sede del Salotto culturale della Canzone napoletana. Pensato come un talk show, sarà condotto e diretto da Massimo Abbate, direttore artistico dell’evento, con Lino Pariota nel ruolo di direttore musicale.
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