PORTO DI #ANZIO: TUTTI I PROTAGONISTI IN COMMISSIONE.
Martedì si è tenuta in Commissione bilancio e demanio l’audizione che avevo richiesto sulla situazione del Porto di Anzio alla presenza del Comune, nella persona del Sindaco, dell”Ad della Capo d’Anzio, la partecipata a cui è affidata la costruzione, del socio privato della suddetta partecipata e della Regione Lazio.
E’ la prima volta che pubblicamente tutti gli attori erano seduti allo stesso tavolo per permettere di fare chiarezza su numerose questioni che riguardano la costruzione del nuovo porto: dal cronoprogramma rivisto e corretto più volte nel corso degli anni, alla situazione finanziaria che riguarda gli oneri concessori non versati alla Regione, dalle recenti decisioni del tribunale di roma che produrrà effetti sul bando pubblicato per l’affidamento dei lavori per la realizzazione della darsena nord, ai lavori di dragaggio strettamente legati alla sicurezza degli operatori della pesca.
Dagli interventi dei presenti è emerso che si sta procedendo alla rimodulazione del cronoprogramma dei lavori e con riferimento agli oneri concessori mai versati dalla società è stato sottoscritto, con la Regione, un piano di dilazione per le somme dovute negli anni 2014/2015 mentre per quelle relative alle annualità 2016/2017/ 2018, la Regione Lazio ha iscritto al ruolo dell’agenzia delle entrate i canoni da riscuotere.
Finalmente dunque si fa chiarezza su questo nodo finanziario importante che metteva una seria ipoteca sulla concessione stessa del porto, come da me paventato nell’ordine del giorno presentato lo scorso dicembre in Consiglio Regionale e votato positivamente dall’aula con parere favorevole della Giunta.
Altra questione che risultava confusa sia per la parte delle competenze che per i tempi di realizzazione riguarda il dragaggio: le operazioni, come emerge dagli atti, spettano alla società Capo d’Anzio che in questi anni non ha provveduto. Tuttavia vista la pericolosità e l’urgenza nel procedere le operazioni saranno effettuate dalla Regione Lazio in danno alla società con una tempistica stimata di 4 mesi.
Nonostante molte cose si siano chiarite, a gettare ulteriori dubbi e incertezze sulla costruzione di questa infrastruttura, che viene annunciata come prossima a vedere la luce ad ogni tornata elettorale ormai da decenni, è la recentissima sentenza del Tribunale di Roma che stabilisce che il socio privato, Marinedi, della partecipata Capo d’Anzio, deve restituire al comune di Anzio le quote della stessa, rendendo quindi il Comune unico beneficiario della concessione demaniale.
Il socio privato ha annunciato ricorso, ma il quadro resta incerto e permangono dubbi sull’ottimismo del sindaco di Anzio di provvedere nel caso a coprire, con risorse comunali, la parte di investimento inizialmente spettante alla Marinedi
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