Oggi si conclude la tre giorni di COMUNICARE LO SPORT alla Scuola Nazionale del CONI, vispa cinquantenne, memore dei nobili natali, madre feconda di talenti che hanno retto con qualità le sorti dello sport italiano nelle diverse declinazioni possibili, così come aveva immaginato Giulio Onesti, cui è dedicato il Centro dell’Acqua Acetosa e dove si svolge il seminario formativo coordinato da Francesco Giorgino. A me tocca ricordare i BUONI MAESTRI che spesso lo sono stati a tutto tondo, sul campo e alla macchina da scrivere. Uno per tutti, voglio citare Emilio Salgari, che fu grandissimo narratore, giornalista e scrittore tra i pionieri del podismo, ciclismo, scherma… e che da praticante, promotore e dirigente dello sport ha fatto molto di più di quello che lo stesso mondo sportivo è in grado di riconoscergli, perchè come tale non lo conosce e diversamente andrebbe rivisitato e scoperto. Emilio si tolse la vita nel 1911, per disperazione, travolto dall’indigenza e dalle disgrazie familiari, ma anche e soprattutto dalla indifferenza di coloro che intanto facevano festa all’Esposizione Universale di Torino, giusto nello Stadium, il più grande impianto polivalente che abbia mai avuto l’Italia.
Ruggero Alcanterini
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