Roma 20 dicembre 2021
CERIMONIA COLLARI D’ORO
Sala Sinopoli Auditorium Parco della Musica ‘Ennio Morricone’
© foto di Simone Ferraro
La consegna dei collari d’oro come occasione di riflessione. Così ieri, tra una battuta e un’altra, sono riemerse pulsioni antiche, ruminate durante gli Stati Generali del novembre 2017, rimbalzate all’arrivo in “zona Cesarini” del Premier, Mario Draghi. Dunque, uno scambio tra Luca Pancalli, Sara Simeoni, Valentina Vezzali, e lo stesso Giovanni Malagò, per sentirsi ricordare quanto sarebbe dovuto alla base, piuttosto che al vertice, quanto sarebbe bello e opportuno ripristinare i Giochi della Gioventù per riconnettere il fenomeno sportivo con i territori, quanto occorra prima che poi consentire una seria educazione motoria ai ragazzi nelle scuole primarie e non ultimo dare piena dignità alla materia sportiva, facendone oggetto di una riforma costituzionale. E Draghi? Draghi ha ammesso di avere anche un passato da agonista e ha accennato ad un presente di estimatore del fenomeno sportivo, sbilanciandosi sull’aspetto costituzionale, che reputa maturo per una modifica. Non vi nascondo, che ieri sono uscito confortato dalla Sala Sinopoli dell’Auditorium, orgoglioso di essere stato da sempre ostinato promotore dello sport di base e per quattro mandati al vertice della Federazione Atletica, protagonista della manifestazione, pensando a Nebiolo, Primo di nome e di fatto, che mai avrebbe pensato di rimanere giù dal podio nel momento del trionfo. Ma si sa, uno, due e tre, la ruota dello sport gira, gira …