COL MODENA CALCIO, FORMARSI E’ FAIR PLAY … – Puntualmente, sotto la guida di Giorgio Abeni, Project Manager e Fabio Gozzi, Performance Manager del Modena FC 2018, oltre tre centurie di tecnici e dirigenti delle AFFILIATE MODENA F.C., da ogni dove, si sono dati appuntamento ieri sui temi delle buone prassi formative per la disciplina del calcio e per il progetto ancora più ambizioso, che è quello di aggiornare la funzione primaria di ogni operatore che si occupi di sport e cioè quella di considerarsi prima di tutto parte attiva di un sistema prezioso e insostituibile, quello che si promana storicamente dall’associazionismo di base, capillarizzato sul territorio e che coralmente svolge la primaria funzione di agenzia educativa e di fondamentale nesso tra le diverse appartenenze della società civile. Si trattava della seconda sessione con la terza e quarta lezione da parte di personaggi dal carisma e dall’esperienza particolari, come nel caso Giuseppe Giannini e Gido Vader, espressione di sensibilità maturate tra le periferie e i grandi club, giusto secondo una perfetta combinazione chimica, che vede associarsi gli intenti delle scuole italica, olandese e non solo. Con la prospettiva di un ulteriore approfondimento sul valore sociale di questa iniziativa e sulle opportunità da non perdere, per far si che l’intrapresa del Modena FC voli alto, sino a generare emulazione geometrica, passando per una giusta ponderazione del fatto e del da farsi, alla fine della prossima primavera, intanto, il combinato disposto di una immaginifica strategia ha aggiunto ieri le lucide suggestioni dello psicologo e psicoterapeuta Gianluca Panella della Luiss, autore della nuova opera di successo “Allenare le emozioni…” e del Mister in ascesa, Andrea Bussone. E la cultura e la scienza dello sport fatti football? Al massimo, ancora una volta distillate dal direttore della Università del Calcio, Maurizio Catalani. E il fair play? Il fair play si è riproposto con il Comitato Nazionale, Associazione Benemerita dal 1994 e con il suo Presidente, Ruggero Alcanterini, che dal 2005 ad oggi ha intessuto relazioni internazionali al punto di mutuare forza ed esperienze da 120 paesi nel mondo e 42 in Europa, per trasferirne l’essenza in Italia. Per questo, il CNIFP, che con la formula “Sport passato futuro”, sostiene anche l’iniziativa del Museo Internazionale del Calcio a Loreto Aprutino, è pienamente coinvolto, nel convincimento che la buona formazione dei formatori sia il migliore investimento che si possa compiere e il gioco del calcio, come metafora della vita ed enzima elettivo dello spirito di appartenenza, sia il massimo per trasferire sani principi nelle collettività, che ambiscono alla salute, grazie alla corretta pratica dello sport, tramite buoni maestri.
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