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DA BURGNICH A CARLA FRACCI, L’ITALIA E LA SUA GUARDIA D’ONORE…

Io ci penso … Occorre seriamente attivare una generale transizione etica. Molte delle decisioni che si stanno prendendo corrispondono al buon senso comune. Cose che si sarebbero dovute fare anche venti o trenta anni fa. se non fossero mancati il coraggio e l’onestà intellettuale, se avessimo avuto la capacità di reagire di fronte allo tsunami di perversità, che stava travolgendo lo stato sociale e l’economia italica, quella miracolosamente ricostruita negli anni sessanta dagli ottantenni di oggi. Se avessimo mantenuto la schiena dritta, adesso avremmo molti motivi in meno per rallegrarci o dolerci della determinazione o se preferite dell’inevitabile input decisionista di Mario Draghi, chiamato al ruolo di Capo per un Governo senza alternative, salvo il salto nel buio di una consultazione elettorale con il Paese in piena confusione, tra l’infuriare della pandemia da COVID e gli ultimatum sul Recovery Plan. Nel frattempo, la guardia d’onore dei “over age” si è andata assottigliando nei numeri, appunto con le stragi del “Corona” e anche simbolicamente, da ultimo con la dipartita dell’estremo baluardo, Tarcisio Burgnich, del maestro di giornalismo Aldo Forbice e della etoile delle etoile, Carla Fracci… E allora? Allora immagino una società civile diversa, cambiata in meglio, con tanto rispetto per i “seniores”, che non meritano forbiti “coccodrilli”, dopo la dipartita per Borea, ma molta più considerazione e concreto rispetto in vita, fatti di provvedimenti, di riequilibrio per i fondamentali diritti oggi negati, dalle pensioni sotto la soglia della sopravvivenza, alla salute negata, alla sostenibilità dell’assistenza domestica , al rapporto con il cinico sistema di banche, assicurazioni e fisco, alla mobilità disagevole e alla pressoché impossibile transizione digitale. Altro che fisime su tutte le forme di reddito suppletive e sull’assistenza degli “aspettando Godot”. Tanto per dirne una, vista la giungla telematica in cui sono stati cacciati buona parte dei quattordici milioni di italiani che hanno compiuto l’età della pensione, occorrerebbe orientare la discussa funzione dei “navigator” su questa fascia della popolazione, il venticinque per cento, oggi sostanzialmente abbandonata ed esclusa da benefici, che renderebbero onore al merito e vantaggi straordinari per l’intera collettività.
Ruggero Alcanterini

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