Ci risiamo, di fronte all’ennesima aggressione nei confronti del personale viaggiante, piuttosto che di un passante dalla pelle diversa. Tutto è capitato ieri nell’Area Metropolitana della Capitale, tra Monte Mario e Capo d’Anzio. Care ragazze e ragazzi, conoscete la logica che porta ad aggiungere degrado e violenza, dove il contesto palesemente lo suggerisce ? Credo che non ci siano dubbi sulla situazione in cui maturano certi soggetti e gli episodi di cui si rendono autori. Alla base di tutto l’educazione almeno civica ed il rispetto delle persone, dei beni comuni ed altrui, attraverso le regole. L’educazione civica nelle scuole , per il momento, è tornata ad essere argomento secondario, i teppisti minorenni rimangono a piede libero e quelli maggiorenni rischiano di peggiorare se ristretti nel carcere, luogo orrendo e sovraffollato, dove la rieducazione è praticamente impossibile. E allora? Allora, in attesa che chi governa tenti di porre tra le priorità l’ordine e la sicurezza, passando per una grande e seria azione in collaborazione con la società civile, perché non ripristinare il ruolo del “secondo uomo” con la doppia funzione di controllo e sicurezza sui bus e sui treni? L’economia di scala e sociale si risolverebbe con vantaggio, garantendo libertà di fruizione a chi oggi rinuncia per paura – con grave danno ambientale – all’uso dei mezzi pubblici. Infine, la deriva razziale che costituisce uno degli argomenti abusati dalla stessa criminalità infiltrata tra i tifosi del calcio. Per questo, siamo di fronte a chi sfrutta il fenomeno rilevante delle migrazioni, in tutte le declinazioni possibili ( dal lavoro nero, alla prostituzione, allo spaccio … ) ed è la stessa percezione della fragilità, della condizione di difficoltà in cui si trovano queste persone ad attrarre anche la violenza gratuita. Regolare i flussi restituirebbe dignità a tutti, rendendo diversa la collettività, ma questo significherebbe compiere scelte economicamente e politicamente coraggiose a livello europeo, oltre che nazionale. Purtroppo, se vogliamo dirla proprio tutta, prima ancora che delle risorse, la carenza è proprio quella del coraggio, di prendere il toro per le corna ed andare sino in fondo, infischiandosene dei se e pure dei ma.
BUONANOTTE ALL’ITALIA (Ligabue)
Di canzone in canzone
di casello in stazione
abbiam fatto giornata
che era tutta da fare
La luna ci ha presi
e ci ha messi a dormire
o a cerchiare la bocca
per stupirci o fumare
come se gli angeli fossero lì
a dire che si
È tutto possibile
Buonanotte all’Italia deve un po’ riposare
tanto a fare la guardia c’è un bel pezzo di mare
c’è il muschio ingiallito dentro questo presepio
che non viene cambiato, che non viene smontato
e zanzare vampiri che la succhiano lì
se lo pompano in pancia un bel sangue così
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volerla comprare
come se gli angeli fossero lì
a dire che sì
E’ tutto possibile
come se i diavoli stessero un pò
a dire di no, che son tutte favole
Buonanotte all’Italia che ci ha il suo bel da fare
tutti i libri di storia non la fanno dormire
sdraiata sul mondo con un cielo privato
fra San Pietri e Madonne
fra progresso e peccato
fra un domani che arriva ma che sembra in apnea
ed i segni di ieri che non vanno più via
di carezza in carezza
di certezza in stupore
tutta questa bellezza senza navigatore
Come se gli angeli fossero lì
a dire che sì
È tutto possibile
come se i diavoli stessero un pò
a dire di no, che son tutte favole
Buonanotte all’Italia con gli sfregi nel cuore
e le flebo attaccate da chi ha tutto il potere
e la guarda distratto come fosse una moglie
come un gioco in soffitta che gli ha tolto le voglie
e una stella fa luce senza troppi perché
ti costringe a vedere tutto quello che c’é
Buonanotte all’Italia che si fa o si muore
o si passa la notte a volersela fare…