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BULLISMO ANGLOSASSONE – L’editoriale del Direttore Ruggero Alcanterini

 

Mariam Moustafa, diciottenne italo egiziana nata e cresciuta ad Ostia, il quartiere più “tosto” di Roma, è stata uccisa in quel di Nottingham, città di trecentomila abitanti, tanto quanto grande e tanto quanto complicata, vittima predestinata di una gang di bulle, che l’hanno presa di mira e aggredita per tre volte in circostanze diverse, ma analoghe, ricoverata e dimessa, sino al pestaggio definitivo su di un autobus. Le denunce dei genitori alla polizia inglese mobilitata per la spy story in presunta salsa russa non avevano sortito effetto ed ora si è dovuta impegnare la stessa magistratura italiana, forse per dare un incentivo ai colleghi anglosassoni. Onestamente, questa storia di Mariam la vedo come un fatto indicatore della degenerazione, di un orribile fattore evolutivo della cultura della violenza gratuita o nei confronti del diverso in una Europa a due velocità, dove alla elitaria “Generazione Erasmus” si contrappone la maggioranza degli esclusi, che crescono in una scuola non adeguata per sistema, strutture e opportunità, piuttosto che nelle famiglie dove lievita giorno per giorno il disagio del presente complicato e del futuro incerto. Questo episodio ha avuto ripetuti e sempre più frequenti prodomi, come ad esempio quello di Cinisello Balsamo nel 2013, quando trenta ragazzine ne pestarono una presso il Centro Culturale “Pertini”, una che aveva il coraggio di contestare gli atteggiamenti di due gang in competizione tra loro. Martina, la vittima, se la cavò con dieci giorni di prognosi, mentre otto delle “criminali” tredici-quindicenni si beccarono le solite denunce di rito… Ora, mentre in Russia si è in vista del “mondiali” del calcio e oggi si va alle urne, si assiste all’ombra della Torre di Guglielmo il Conquistatore e sede della Royal Mint all’ennesimo teatrino della novella guerra fredda, corredato da morti e feriti da gas, che non dubito sia nervino, ma russo tanto quanto il caviale dei mercatini. Dunque, attenzione al problema vero, quello di una gioventù europea che rischia di marcire, di macerarsi nel clima dell’odio per il diverso, il più fortunato per destino o più abbiente per censo, piuttosto che diversamente abile per sorte avversa. L’Europa disegnata da Mazzini e poi nel Novecento dagli “Azionisti” guidati da Spinelli , aveva un’attenzione particolare verso il processo di integrazione europea e l’area mediterranea. Oggi, per il mezzo miliardo di cittadini della Comunità, addirittura si continua ad eludere il principio elementare dei pari doveri e dei pari diritti, Brexit o non Brexit.

redazione

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