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Attualità

Bollette dell’acqua, brutto colpo per gli italiani: nuovi aumenti

Non c’è pace per i cittadini italiani: aumentano nuovamente le bollette dell’acqua, il costo ha raggiunto livelli davvero clamorosi
Bollette dell’acqua, brutto colpo per gli italiani: nuovi aumenti – lecodellitorale

Ogni anno, quando arriva il momento di aprire la bolletta dell’acqua, non è mai una sorpresa piacevole. Ma nel 2025, la situazione sembra essere particolarmente critica, con rincari che colpiranno soprattutto le famiglie che abitano nei comuni capoluoghi.

Se pensavate che l’aumento del 4% dello scorso anno fosse solo un incidente, preparatevi a una nuova impennata dei costi: tra il 7% e il 9%. E i motivi non sono solo legati alla scarsità di risorse idriche, ma anche a problematiche strutturali che riguardano la gestione e l’infrastruttura.

L’Indagine della Uil e le previsioni per il 2025

Secondo i dati raccolti dalla Uil, attraverso elaborazioni di fonti ufficiali come le informazioni Istat, le bollette per le famiglie italiane aumenteranno mediamente del 5% nel 2025. Questo significa che una famiglia di tre persone con un consumo annuo di 180 mc pagherà circa 497 euro, rispetto ai 473 euro dell’anno precedente. Ma, come sempre accade, le variazioni non sono uguali in tutte le città.

Le città con i costi più bassi per l’acqua, come Savona, Trento e Milano, vedranno comunque aumenti significativi. Ad esempio, a Savona, dove nel 2024 si pagavano 159 euro per il consumo di 180 mc, si passerà a 204 euro, con un incremento del 28%. A Trento, l’aumento sarà meno drastico, ma comunque notevole, passando da 188 a 193 euro. Milano, che già nel 2024 era tra le città con il costo più basso (193 euro), vedrà un aumento di ben 12 euro, arrivando a 205 euro.

Le 10 città con i costi più alti: un’analisi disparitaria

Se nel Nord Italia il trend di aumento è percepito come quasi inevitabile, al Sud la situazione è ancora più critica. Le città del Centro e del Sud, infatti, continuano a registrare aumenti anche più rilevanti. Ad esempio, nel 2024, Livorno, Pisa e Grosseto detenevano il triste primato delle bollette più care, con valori che sfioravano gli 800 euro per 180 mc annui. E nel 2025, si prevede che Livorno, con un rincaro di circa il 5%, manterrà il primato, con 844 euro per la stessa quantità di acqua.

Le 10 città con i costi più alti: un’analisi disparitaria – lecodellitorale

Le differenze regionali, però, non si fermano qui: il divario tra il Centro-Nord e il Sud non è solo economico, ma anche infrastrutturale. Al Sud, si investe ben poco nel miglioramento delle reti idriche, e questo porta a inefficienze che, a loro volta, si riflettono sulle bollette. Utilitalia, che rappresenta le aziende che gestiscono i servizi pubblici, conferma che nel Sud si spendono mediamente solo 30 euro pro capite all’anno per le infrastrutture, rispetto ai 95 euro del Centro-Nord.

Il parere della Uil: un problema strutturale

Il segretario della Uil, Santo Biondo, ha messo in evidenza un aspetto cruciale: la questione non riguarda solo il clima o l’andamento dei consumi, ma è legata a un problema strutturale. Le amministrazioni locali non hanno investito a sufficienza nel miglioramento delle reti e nella manutenzione, il che porta a inefficienze e perdite di acqua. Come sottolineato da Biondo, “non possiamo accettare che milioni di cittadini paghino per un servizio che talvolta non ricevono o che presenta delle oggettive inefficienze”.

La Uil chiede un piano di intervento straordinario per le città del Sud, con finanziamenti adeguati per la manutenzione delle reti e un impegno concreto a ridurre le perdite. “Chiediamo trasparenza immediata sui fondi Pnrr spesi per l’acqua nel Mezzogiorno e un piano di intervento che garantisca a tutti i cittadini un servizio minimo essenziale“, aggiunge Biondo.

Insomma, il futuro delle bollette dell’acqua sembra sempre più incerto. Mentre le famiglie si preparano a nuove stangate, cresce la preoccupazione per le disparità territoriali e le inefficienze nella gestione delle risorse idriche. Riusciremo a vedere un cambiamento significativo? O continueremo a pagare sempre di più per un servizio che spesso non arriva nelle nostre case come dovrebbe?

Giancarlo Spinazzola

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