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Autovelox, il Decreto bloccato da Salvini: cosa cambierà?

Autovelox, il Decreto è stato bloccato dal Ministro delle Infrastrutture e vicepremier Matteo Salvini: ecco cosa sta accadendo

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Autovelox, il Decreto bloccato da Salvini: cosa cambierà? – lecodellitorale

Immaginate di essere alla guida, incappare in un autovelox e scoprire che la multa che vi è stata notificata non è valida. Questo è il tipo di scenario che il governo italiano aveva tentato di evitare con un nuovo decreto che avrebbe regolamentato l’uso degli autovelox su tutto il territorio nazionale.

Tuttavia, quel decreto, che era in fase di trasmissione a Bruxelles, è stato sospeso. La decisione è arrivata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (MIT), su indicazione del vicepremier e ministro Matteo Salvini. Ma perché è stato bloccato e cosa succederà ora?

Un Decreto che doveva fare chiarezza

Il decreto in questione prevedeva di rendere automaticamente omologati tutti gli autovelox approvati dal 13 giugno 2017 in poi. Una mossa che, se approvata dall’Unione Europea, avrebbe ridotto il numero di ricorsi contro le multe per velocità eccessiva, che negli ultimi anni hanno creato non pochi problemi.

L’idea era semplice: semplificare la burocrazia, evitando che i misuratori di velocità restassero sotto il mirino delle contestazioni legali. Inoltre, se il decreto fosse entrato in vigore, i dispositivi più vecchi sarebbero stati sottoposti a una revisione, con i produttori che avrebbero avuto 30 giorni di tempo per inviare la documentazione tecnica aggiornata.

Gli autovelox datati che non fossero in regola sarebbero stati spenti, ma avrebbero potuto tornare in funzione solo dopo aver superato una nuova verifica. Il decreto, quindi, sembrava una soluzione per risolvere un problema che persiste da tempo. Ogni anno, numerosi automobilisti si trovano a dover combattere contro multe annullate o ricorsi vinti per vizi di forma riguardanti l’omologazione degli autovelox. Ma ora, con il decreto sospeso, questo scenario di incertezze si prolunga.

La posizione di Matteo Salvini

Secondo quanto dichiarato dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, la sospensione del decreto è stata una decisione presa “perché sono necessari ulteriori approfondimenti”. Un passo indietro che potrebbe sembrare inspiegabile, ma che nasconde in realtà delle ragioni precise.

La posizione di Matteo Salvini (Ansa Foto) – lecodellitorale

Salvini, infatti, ha deciso di fermare il processo per chiarire meglio alcuni aspetti della normativa, che potrebbero avere conseguenze non solo in Italia, ma anche a livello europeo. Il vicepremier ha sottolineato che la sospensione del decreto non è una bocciatura, ma semplicemente una pausa per migliorare la proposta.

Il blocco del decreto potrebbe avere ripercussioni importanti sul piano politico. Infatti, la regolamentazione degli autovelox non è solo una questione tecnica, ma anche un tema sensibile per l’opinione pubblica.

Le multe per velocità oltre i limiti, spesso ritenute troppo severe, sono uno dei temi caldi nella discussione sulla giustizia stradale. La paura di un aumento delle sanzioni o di un controllo ancora più stringente potrebbe sollevare non poche polemiche, e questo Salvini sembra averlo compreso.

Le prossime mosse e il futuro del Decreto

Ad oggi, la palla sembra essere tornata nelle mani di Salvini, il quale dovrà decidere se rivedere il decreto e presentarlo nuovamente o se mettere la questione nel dimenticatoio. Tuttavia, le dichiarazioni di Salvini, che ha parlato di “approfondimenti necessari”, suggeriscono che la questione potrebbe essere rimandata a una data successiva.

Questo non significa che il decreto verrà abbandonato, ma piuttosto che il governo vuole fare in modo che la regolamentazione sia il più possibile equilibrata e comprensibile. Intanto, i produttori di autovelox e gli automobilisti dovranno continuare a convivere con l’incertezza.

Sebbene il decreto fosse stato concepito per dare chiarezza, la sospensione ha riportato il problema alla casella di partenza. In futuro, se e quando il decreto sarà riproposto, ci sarà ancora il rischio di nuove battaglie legali e polemiche, che riguarderanno non solo le sanzioni, ma anche la capacità dei dispositivi di misurare la velocità in modo corretto e senza errori.

Per ora, l’unica certezza è che il destino di questi dispositivi rimane sospeso, in attesa di nuove indicazioni dal governo italiano. La speranza è che, con il tempo, il decreto possa tornare sulla scena, magari con le modifiche necessarie per accontentare tutte le parti coinvolte.

Giancarlo Spinazzola

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Giancarlo Spinazzola

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