Se già 67 anni ci sembrano troppi, prepariamoci: a breve non basteranno nemmeno più quelli. A quanto pare siamo destinati a lavorare ancora più a lungo: l’età pensionabile aumenterà.
Il desiderio più grande della maggior parte delle persone è questo: andare in pensione un po’ prima! Molti vorrebbero smettere con qualche anno di anticipo di timbrare il cartellino e avere più tempo da dedicare alla propria famiglia e ai propri interessi. Purtroppo questo desiderio potrebbe realizzarsi ancora più tardi del previsto.
Nelle ultime ore è scoppiata una bufera al centro della quale si è trovata l’Inps. Il polverone è stato sollevato dal sindacato CGIL. A quanto pare, sul simulatore online per calcolare la pensione, l’Istituto di Previdenza Sociale di Gabriele Fava avrebbe apportato piccole modifiche.
Che cosa è stato modificato? L’età pensionabile. In pratica l’Inps avrebbe aumentato di 3 mesi l’età pensionabile portandola da 67 anni a 67 anni e 3 mesi. Sarà davvero così? Presto non basteranno nemmeno più 67 anni per uscire dal lavoro ma dovremo restare incollati alla scrivania per un periodo sempre più lungo?
Le preoccupazioni da parte dei lavoratori sono tante. E anche i sindacati non ci stanno in quanto continuare ad alzare l’età per andare in pensione non fa altro che peggiorare la situazione della disoccupazione giovanile che è già altissima. Scopriamo come stanno davvero le cose.
Fino a circa 20 anni fa era piuttosto comune che un lavoratore potesse accedere alla pensione intorno ai 60 anni: oggi sembra un miraggio smettere di lavorare così presto. Salvo situazioni particolari, la maggior parte di noi dovrà attendere di aver spento 67 candeline sulla torta prima di lasciare l’ufficio. Ma presto anche 67 anni potrebbero non bastare più: lo ha svelato l’Inps attraverso un piccolo dettaglio.
Come anticipato, anche se l’Inps non ha detto nulla, il simulatore online ha svelato che preso l’età pensionabile potrebbe aumentare e passare da 67 anni a 67 anni e 3 mesi. Uno scatto minimo ma se ogni tot anni verrà apportato un ritocco verso l’alto di 3 mesi, questo significa che, ad un certo punto, dovremo lavorare fino a 70 anni o anche oltre.
Ad accorgersi di questo dettaglio è stata la CGIL che ha subito chiesto spiegazioni all’Inps la quale ha negato modifiche dell’età pensionabile. Anche perché servirebbe un decreto ministeriale che, ad oggi, non c’è. Dunque almeno fino al 2026 possiamo dormire sonni tranquilli: andremo in pensione a 67 anni con 20 anni di contributi.
Non si esclude, però, che a partire dal 2027 possa esserci effettivamente un piccolo scatto in avanti per fare in modo che l’età della pensione sia adeguata rispetto all’aspettativa di vita media che, dopo il Covid, ha ripreso ad aumentare. Pertanto prepariamoci perché, dal 2027, davvero l’età pensionabile, con ogni probabilità, salirà a 67 anni e 3 mesi mentre per beneficiare della pensiona anticipata ordinaria serviranno 43 anni e 1 mese di contributi per gli uomini e 42 anni e 1 mese per le donne.
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