Ieri, 1 luglio 2018, la Pro Loco di Tor San Lorenzo ha organizzato una visita guidata intorno alla città del mitico eroe Turno, e nel suo secondo appuntamento, in occasione della festa Patronale di Ardea, dopo la straordinaria visita dell’Oratorio Cristiano Ipogeo di sabato 31 giugno, ha programmato una visita in un luogo dall’incredibile fascino artistico, la Chiesa di Santa Marina, edificio di culto situato all’interno del cimitero di Ardea in prossimità della rupe tufacea della Civita Vecchia. Ad accogliere i turisti, il dott. Michele Lotierzo, presidente della Pro Loco di Tor San Lorenzo, il dott. Giuseppe Cinelli, studioso di Religioni Antiche e Storia Medievale e Antonio Marcomei, custode del cimitero.
Costruita nel 1191 da Cencio Savelli, futuro Papa Onorio III. La costruzione era preceduta da un piccolo portico, del quale rimangono pochi resti e tracce di decorazioni pittoriche. Due leoni stilofori precedono l’ingresso. L’architrave è istoriato con la rappresentazione di tre monaci, uno dei quali, al centro, raffigura la Santa protettrice di Ardea.
Tra gli affreschi all’interno del tempio – a una navata unica – si riconoscono Sant’Antonio Abate, la Madonna con il Bambino e San Rocco. Dietro l’altare si accede alla grotta nel tufo dove si presume sia vissuta la santa. Nel II secolo dC era un ninfeo e, nel IV secolo venne trasformata in una tomba. Al centro, nell’abside, un affresco di Santa Marina. Nel pavimento ci sono alcune botole che portano ad altri vani, scavati nel tufo, che portano in un’altra grotta, questa volta tricora.
Lo stato di conservazione attuale delle pitture e degli stucchi dell’ipogeo risulta pessimo e a rischio di costante impoverimento per la caduta di intonaco e pellicola pittorica, ormai perduta in zone piuttosto estese. Le superfici decorate sono inoltre sottoposte ad attacco biologico e caratterizzate dalla diffusa presenza di sali che ne compromettono la conservazione. Un sito importante dall’incredibile fascino artistico che necessità di un restauro e valorizzazione degli stucchi romani e degli affreschi medievali.
La leggenda narra che la Chiesa fosse stata eretta dove un tempo si trovava la grotta nella quale si rifugiò Santa Marina, dopo che i monaci ne scoprirono il sesso e la cacciarono dal convento in cui viveva. Secondo una leggenda Santa Marina visse come un monaco, senza mai rivelare la sua vera identità di donna, lì dove oggi sorge la chiesa che porta il suo nome. Dopo aver subito ingiustamente un’accusa infamante, fu allontanata dal monastero e qui, sotto la Chiesa a lei intitolata, è la grotta dove si ritirò come eremita.
Al termine di via di Santa Marina, su via Niso è visibile il fontanile dedicato alla Santa. Venne costruito volontà di due priori di Ardea nel 1616. All’inizio era una fonte. E’ nel Settecento che viene aggiunto un lavatoio pubblico. E’ presente, in copia (perché trafugata) una statua acefala di Santa Marina. E’ su una colonna e con una palma in mano.
Si accede all’ambiente ipogeo dalla chiesa di Santa Marina, inclusa nel complesso del cimitero comunale e sempre aperta nell’orario in cui è frequentata la struttura:
Escluse le domeniche ordinarie, tutti i giorni festivi (tranne il primo novembre) l’orario è dalle 8 alle 13.
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