Questo è lo stato, ogni anno, a maggio delle AREE ARCHEOLOGICHE di ARDEA
ARDEA: l’area archeologica del monte della Noce con il villaggio preistorico ed il tempio arcaico. BASTA con la DISTRUZIONE del NOSTRO PATRIMONIO CULTURALE Signor procuratore della Repubblica, ARDEA è una città antichissima universalmente nota grazie al poeta Virgilio che, duemila anni fa, raccontò nell’Eneide un mito locale conosciuto nel mondo come il mito delle origini latine di Roma. La plurimillenaria storia di Ardea, la città dei Rutuli, è testimoniata da numerose aree archeologiche alcune delle quali negli ultimi 30 anni, dopo lunghe lotte e manifestazioni dei cittadini, sono state finalmente vincolate, scavate, recintate e restaurate con finanziamenti pubblici (circa 10 milioni di euro) dello Stato, della Regione e del Comune per essere “valorizzate ed aperte al pubblico” con numerose inaugurazioni di siti, monumenti e museo definitivamente chiusi il giorno dopo. Se questo straordinario patrimonio archeologico di Ardea fosse effettivamente valorizzato come prevede la legge ed il buon senso rendendolo accessibile ai cittadini ed ai turisti, si potrebbe dare un importante contributo alla risoluzione di gravi problemi locali come il lavoro e lo sviluppo sociale del nostro territorio nel contesto dell’area metropolitana di Roma. Tutto questo, però, è impedito da ottusi e contrapposti amministratori/burocrati locali e statali, insensibili ed arroganti, che invece di collaborare per il bene comune sfruttano in ogni modo il nostro territorio e poi lasciano che queste straordinarie aree archeologiche vadano in rovina nell’abbandono, nel degrado e nell’incuria più totale per essere destinatie, ogni estate, a prendere fuoco se non ci fossero i cittadini a vigilare e a denunciare questi misfatti contro tutto quello che rappresenta la nostra storia, la nostra cultura e i diritti fondamentali di una comunità.
Come cittadini, singoli ed associati, abbiamo più volte proposto alle istituzioni locali e statali forme di collaborazione civica per una amministrazione condivisa del nostro patrimonio culturale nell’interesse generale come prevede anche l’art. 118 della nostra Costituzione repubblicana.
Chiediamo, pertanto, come cittadini un intervento nell’interesse generale per l’attuazione della specifica normativa statale e regionale che prevede la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio archeologico anche per evitare che tanto denaro pubblico sia stato speso inutilmente.
Chiediamo l’individuazione delle complicità e delle responsabilità che nel passato e nel presente hanno consentito e consentono, nel disprezzo di ogni legge, la distruzione del nostro patrimonio archeologico e culturale.
COMITATO CIVICO
della COMUNITA’ di ARDEA
per la denuncia del 2019 vedi
https://striscialanotizia.mediaset.it/video/siti- archeologici-ad-ardea-roma_54847.shtml
ARDEA: l’area archeologica di CASTRUM INUI con l’antico porto dei Rutuli, i santuari, gli altari, i magazzini, le terme, le cisterne, le fortificazioni
ARDEA: l’area archeologica di CASALINACCIO con la piazza del Foro, il tempio arcaico, la basilica, le terme
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