Le voragini in prossimità di Tor Caldara ad Anzio, che hanno causato la settimana scorsa, lo sprofondamento nell’asfalto di una autovettura ed un autospurgo, dalle ultime notizie, potrebbero essere il campanello di allarme, di un danno ben più grave. La rottura della condotta principale di Lavinio Stazione, che ha fatto franare l’intera tubatura di via Ardeatina è solo l’incipit di una triste vicenda.
A quanto pare, sembrerebbe che siano state incanalate due falde acquifere, una con i lavori del benzinaio e che l’acqua della falda, cerchi di passare a stento, nel fosso al lato del distributore. L’importante risorsa acquifera, è indispensabile, per portare acqua alla riserva naturale di Tor Caldara e potrebbe essere stata deviata di netto, causando forse la rottura della condotta. La rivincita della natura sull’uomo. La zona come abbiamo già detto, è protetta ed ha un assetto idrogeologico delicatissimo fatto di acqua, argilla e gas endogeni, come riportato dal rapporto dell’istituto nazionale di vulcanologia. Un’area “protetta” ma non del tutto, in cui ad ogni costo, si è voluto edificare e si sta costruendo un distributore. Già in più di qualche occasione l’asfalto ha ceduto, auspichiamo a difesa dell’ambiente e del territorio in un pronto intervento dell’ente, a tutela del patrimonio ambientale, della Città di Anzio.
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