Proseguono senza sosta gli accertamenti da parte del comune di Anzio, in sinergia con la Polizia Locale, la Capitaneria di Porto e l’Arpa del Lazio, per stabilire l’origine dello sversamento nel tratto di mare di Lido dei Pini, in prossimità della foce di Cavallo morto. Da ieri gli organi di controllo, battono il bosco della Spadellata, da sempre attenzionato per le numerose criticità. All’interno dell’area boschiva, ci sono diversi canali d’acqua e dei sversamenti di acque meteoriche, di alcuni collettori del comune, per i quali i carabinieri forestali da ottobre hanno scritto all’ufficio tecnico e invieranno in questi giorni un informativa in procura. Nel sopralluogo di oggi, dai campionamenti presi un primo risultato riporta un ph dell’acqua a 7. Senza i risultati finali, difficilmente si può risalire a cosa è successo a Lido dei Pini, anche se il bosco è direttamente collegato al fosso di Cavallo morto. Di certo c’è solo che dopo ieri, l’acceso all’area dalla parte del cinema è stato chiusa a catena. Nei vari sopralluoghi effettuati nel sito da me e da Valerio Marchione dell’associazione di Reforest Anzio-Nettuno, era chiuso con un fil di ferro, alla mercé di tutti. Dopo i risultati dell’Arpa, sperando che non faccia come i campionamenti effettuati nel bosco dell’Armellino del febbraio scorso ad oggi senza risposta, potremo dare aggiornamenti più precisi.
Ldb
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