Quando i ragazzi disabili terminano la scuola dell’obbligo si apre per loro un lacerante stato di emarginazione, internati nelle loro case, accuditi unicamente dai genitori ormai anziani che in silente disperazione si annullano nell’assistenza quotidiana dei loro figli, soprattutto per quelli che si trovano in una situazione di seria non autosufficienza a seguito di patologie gravi (miolesioni, patologie neurologiche degenerative, celebro lesioni, etc) che necessitano di assistenza diretta e quotidiana e non trovano posto nelle strutture pubbliche e private per le inevitabili complicazioni assistenziali ed economiche. Grazie all’Avviso Pubblico della Regione Lazio denominato Comunità Solidali 2020 l’associazione Nati2Volte APS è riuscita a garantire da gennaio a settembre 2022 a 15 ragazzi/e diversamente abili un sostegno assistenziale fondamentale sia per gli stessi ragazzi che hanno potuto contare su un supporto validissimo per le loro uscite quotidiane che alle famiglie di riferimento che hanno potuto “respirare” dalla solitaria, gravosa e incombente assistenza continuativa dei loro cari soprattutto nel periodo estivo, particolarmente critico.
Da genitori che vivono sulla propria pelle le difficoltà di gestire quotidianamente le problematiche legate alla disabilità dei propri figli – ci dice il Presidente della Nati2Volte Laurini Marco – in piena condivisione con le famiglie iscritte all’associazione abbiamo attivato, grazie all’Avviso Pubblico della Regione Lazio Comunità Solidali 2020 al quale abbiamo partecipato con il progetto “Non ti scordar di me”, un servizio di aiuto domestico (denominato assistenza domiciliare) per 8 ore a settimana (36 ore mensili) che le famiglie hanno potuto coordinare liberamente, organizzando e gestendo le attività senza vincoli di orario scegliendo direttamente gli operatori assistenziali (possibilmente coetanei) favorendo le uscite in orari serali (cinema, serate in pizzeria, etc) per consentire la giusta integrazione dei ragazzi disabili con i loro coetanei normodotati e contestualmente poter “respirare” dalla pressante e quotidiana cura dei propri figli.Il progetto, inizialmente destinato solo ai ragazzi che hanno terminato la scuola dell’obbligo, – precisa Laurini – è stato ampliato, grazie all’Avviso Pubblico della Regione Lazio Comunità Solidali 2020 a tutti gli iscritti consentendo loro di migliorare la qualità della vita offrendo un ambiente all’esterno del nucleo familiare attraverso attività mirate e personalizzate a seconda del grado di disabilità e delle capacità ricettizie degli stimoli e delle iniziative.
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