Lettera aperta al sindaco a firma del sig. Sergio Franchi sulla questione riguardante la gestione del servizio rifiuti di Anzio.
“Signor Sindaco,
nello spirito di intrapresa sociale e di collaborazione con le istituzioni che ci distingue, il comitato per Lavinio ha attivato vari punti di contatto con la gente e continua ad organizzare, con il comitato Cittadini Sacida, Legambiente ed altre associazioni incontri nelle piazze.
Mentre il Suo Dirigente era in vacanza la città di Anzio ha vissuto un’altra estate di vergogna.
Centinaia le segnalazioni di gente esacerbata da tanto scempio.
In occasione di un recente incontro il sottoscritto, guidato esclusivamente da spirito di servizio sociale e da qualche anno di esperienza nel campo dei rifiuti, lei aveva dato delle indicazioni relativamente alla gestione del servizio ed alle sue carenze organizzative e gestionali.
Non erano considerazioni personali ma solamente concetti utilizzati da chi ha le strade pulite; concetti tecnici che non potevano naturalmente prescindere da un solido contratto, da un capitolato partecipato dagli utenti e da una conduzione adeguata.
Lei dichiarò, in un occasione, che il Capitolato, che i Suoi uffici hanno curato, non era adatto ad Anzio ma non prese nessuna decisione e non rimosse dall’incarico nessuno delle persone che avevano dato e stanno dando chiari segni di incapacità a gestire il problema che si è creato negli anni.
In quella occasione Lei era anche d’accordo ad emettere un ordinanza per la riduzione della pubblicità molesta che finisce nelle strade, Le sarebbe costato poco farlo, era legalmente realizzabile ed è stato fatto altrove ma Lei ha preferito non farlo.
Mi creda la gente che non ne può più è tanta e, in genere, non si tratta di persone avverse al Suo colore politico anche perché la mancanza di decoro e di igiene hanno un solo colore, quello dello schifo e della vergogna.
La vergogna che ha provato e prova tanta gente nel ricevere ospiti in un ambiente tra mucchi di rifiuti ed il lezzo che gli stessi provocano.
Nei nostri incontri io ho dovuto rilevare da parte Sua un atteggiamento a minimizzare, quasi a banalizzare, una situazione di cui le persone responsabili dovrebbero solo fare ammenda e lasciare il posto a chi è più capace di loro.
Vede, Signor Sindaco, io non sono d’accordo a considerare i cittadini di Anzio, di cui Lei fa certamente parte più di me, come trogloditi che defecano dove abitano; sono cittadini almeno come quelli di tante città simili in cui le strade sono pulite, la TARI viene pagata ed il servizio raccolta dei rifiuti viene effettuato regolarmente con tariffe gradualmente in discesa. Banalizzare un problema come questo o, peggio, metterla “in politica” nei confronti di gente come noi che, onestamente alla politica praticata ad Anzio non è minimamente interessata, è un errore di valutazione che non ci si aspetta da chi amministra Anzio da decenni.
Il problema è diventato gigantesco perché ha creato animi esasperati che arrivano a boicottare il servizio.
Un caos totale: mucchi i rifiuti che si riproducono in pochi giorni e con una distribuzione capillare sul territorio periferico.
Mancata raccolta del porta a porta che si ripete, mastelli distrutti che non vengono sostituiti, impossibilità per i proprietari di seconde case di consegnare agevolmente i loro rifiuti, prelievi di verde ed ingombranti presso le abitazioni praticamente inesistente, mancata distribuzione delle compostiere, ridicola “lotta agli inadempienti” che si misura con i risultati che si leggono nelle strade, insomma un modo poco professionale per gestire un problema gestibilissimo e gestito bene da tanti.
Ed il povero Assessore, a cui si accollano tutte le responsabilità, che cerca, anche attraverso i social, di accontentare le segnalazioni di cittadini risentiti, spendendo quei 500.000 Euro aggiuntivi che il Consiglio Comunale ha autorizzato per fare “le bonifiche”; mettendo il sigillo finale alla dichiarazione di fallimento del servizio raccolta dei rifiuti ad Anzio.
Se Lei non è cosciente di questo, mi scusi, ma credo faccia un errore politico imperdonabile anche per chi non si ripropone alla carica di Sindaco. Il danaro pubblico deve essere utilizzato esclusivamente per il bene pubblico e non può essere distratto per interessi personali, sperperato per incapacità o utilizzato con incuria. Dovendo necessariamente escludere l’interesse personale ritengo certo che l’incapacità e l’incuria la stiano facendo da padrone in questa brutta storia.
Noi riteniamo che tutta la gestione abbia causato e causi un danno all’erario e chiederemo al Giudice Contabile di verificare. A tale scopo abbiamo chiesto di venire a conoscenza di alcuni atti amministrativi per completare il nostro approfondimento. Mi permetto di raccomandarLe di dire ai Suoi Uffici di non porre ostacoli al diritto di conoscere. La ringrazio per l’attenzione e, siccome Lei dispone di un abile Staff e siccome noi siamo cittadini che Le hanno sempre offerta la propria collaborazione, potrebbe anche concedere a queste note un segno di replica che verrebbe certamente pubblicato.
La saluto con immutata cordialità”.
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