Anzio, sentenza epocale. Un noto bar del centro è stato condannato dopo 5 anni a risarcire la somma di circa 32mila euro, per aver tenuto secondo i giudici il volume della musica troppo alto. Una donna residente vicina all’attività commerciale, ha inviato prima una lettera dell’avvocato al gestore perché la musica secondo lei aveva un volume superiore a quello previsto, provocandole di conseguenza uno stato depressivo. Per la cifra al gestore reo di aver cercato di lavorare in una pubblica piazza di pomeriggio, sono stati pignorati tutti i mobili, le tv, il banco del bar e la cucina. L’esercente, per poter continuare il suo lavoro ha dovuto ricomprare dalla signora che ha vinto la causa ed il suo mobilio, almeno il suo bancone per la somma di 3mila euro. Una stangata per il povero commerciante, che apre la sua stagione in negativo di diverse migliaia di euro. Una sentenza che è riuscita a quantificare come mai prima d’ora il danno dei decibel sull’emotività, creando un precedente che ha davvero dell’incredibile. Auspichiamo in una veloce ripresa del gestore dall’enorme danno economico avuto in termini di tempo, denaro ed immagine.
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