SOLIDARIETÀ AL NIGERIANO AGGREDITO. RESPINGIAMO OGNI FORMA DI RAZZISMO E VIOLENZA. IL SINDACO CONDANNI L’EPISODIO NON FACCIA VERGOGNARE I SUOI CONCITTADINI.
I giovani che hanno aggredito un cittadino migrante ad Anzio, a cui va tutta la solidarietà dei comunisti e delle comuniste di Anzio e Nettuno, purtroppo non sono soli.
Hanno il sostegno di famiglie in cui si respira ignoranza, superficialità e indifferenza, si sentono spalleggiati da chi ormai non si vergogna di dichiararsi razzista e orgogliosamente fascista. Sanno di vivere in un paese dove ministri e leader politici seminano odio contro gli stranieri fomentando la guerra tra poveri, in modo da impedire a questi ultimi di lottare contro le vere cause della loro povertà. Sanno che c’è un Sindaco, De Angelis, che rivendica l’eredità del ventennio rifiutandosi di togliere la cittadinanza onoraria a Mussolini, negandola ad Adele Di Consiglio sopravvissuta anziate alla Shoà. Vivono nel degrado di una città e di un paese che è senza lavoro, senza servizi essenziali, che ha distrutto la scuola pubblica, e che propone come modello antropologico il cieco individualismo.
Gli unici valori aggreganti sono la violenza contro il diverso, e l’odio dei più deboli. Non sono mele marce sono i figli di chi ha sdoganato il nazifascismo, demonizzando la Resistenza, di chi vuole farsi giustizia da solo, di chi trova sempre dei capri espiatori per ogni problema. Sono il prodotto di questi tempi oscuri dove si manganellano i senza casa e si lasciano indisturbate le sedi di Casapound e Forza Nuova. Sono i figli dei decreti sicurezza, della criminalizzazione del conflitto sociale, del revisionismo storico che equipara nazismo e comunismo. Non sono soli, e agiscono nell’ indifferenza e nell’anaffettivita’ dilagante.
Il Sindaco e la Giunta se hanno un po’ di decenza condanninol’episodio e cessino ogni linguaggio e ogni pratica in grado di istigare o giustificare simili atti, non facciano vergognare la stragrande maggioranza dei suoi concittadini. Ma forse ad Anzio visti i tristi trascorsi è chiedere troppo.
Chiudiamo le sedi fasciste, riappropriamoci della democrazia e dei principi costituzionali di giustizia sociale e libertà che troppi hanno tradito seguendo le sciagurate politiche economiche degli ultimi trenta anni. No alla Barbarie, no al fascismo, alla violenza e al razzismo.
Umberto Spallotta Segretario di Rifondazione comunista di Anzio
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