La paventata chiusura dei reparti di Ostetricia e Pediatria degli Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno, sbarca in parlamento, con un’interrogazione del senatore Antonio Saccone. Un allarme lanciato dai consiglieri dell’Udc Roberto Palomba e Roberta Cafà di Anzio, che ha destato l’immediata preoccupazione del Senatore. I comuni di Anzio e Nettuno, che contano oltre 100mila abitanti potrebbero essere privati di un’adeguata assistenza sanitaria. I bambini non potranno più nascere nei comuni di appartenenza e non potranno disporre di cure pediatriche nei casi di emergenza.
L’interrogazione a risposta scritta:
SACCONE – Al Ministro della salute, al Ministro degli Affari Regionali
Premesso che:
Da tempo gli amministratori locali avevano denunciato la scarsità di personale negli “Ospedali Riuniti di Anzio e Nettuno”, paventando la possibilità di un trasferimento di alcuni reparti in altre strutture della regione;
lo scorso 3 settembre, in risposta ad un articolo pubblicato su un periodico locale, la Regione Lazio aveva diffuso una nota stampa in cui si sosteneva che “Non sono previsti spostamenti di reparti. La Asl Rm 6, ha invece avanzato un’ipotesi di incremento di posti letto alla Regione per Anzio, non ancora approvata con DCA. In quella ipotesi non c’è spostamento di reparti da Anzio all’Ospedale dei Castelli”;
il successivo 11 settembre, invece, la Regione comunicava che il reparto di pediatria ed il pronto soccorso pediatrico, riconsegnati alle città da appena quattro mesi dopo lunghi e costosi lavori di ristrutturazione, sarebbero stati trasferiti a Velletri;
si parla con insistenza del rischio di trasferimento in altra sede di altri reparti degli “Ospedali Riuniti”;
il 19 settembre i Sindaci di Anzio e Nettuno ed il Direttore generale della ASL Roma 6 sono stati ricevuti in audizione dalla Commissione Sanità della Regione Lazio;
l’Assessore regionale alla sanità, pur essendo stato invitato, ha ritenuto di non voler presenziare a detta audizione;
l’Interrogante chiede di sapere ai Ministri in indirizzo, ciascuno per la propria competenza:
se sia tollerabile e normale che, con un consistente spreco di risorse, venga disposto il trasferimento di reparti strategici, come il pronto soccorso pediatrico e quello di pediatria, ad appena quattro mesi dalla loro riconsegna alle Città di Anzio e Nettuno;
se sia opportuno che provvedimenti così rilevanti per i cittadini dei territori interessati possano essere adottati senza il preventivo confronto con i loro amministratori;
se sia corretto che l’Assessore regionale competente possa rifiutarsi di partecipare ad una riunione così importante per il futuro delle comunità locali interessate dal provvedimento;
quali concrete misure intendono adottare i Ministri in indirizzo per evitare che le comunità di Anzio e Nettuno vengano private della possibilità di ricorrere ad una tempestiva assistenza in un campo, quello della pediatria, in cui, più che in altri, la tempestività dell’intervento del personale sanitario non è derogabile e per impedire che possano esservi altri trasferimenti di reparti sanitari senza il preventivo coinvolgimento delle comunità interessate.
Sen. Antonio Saccone
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