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Anzio, il consigliere Flavio Vasoli non la manda a dire a Maranesi: “attacco dovuto a visioni politiche opposte”

Il consigliere di maggioranza Flavio Vasoli, dopo lo scontro con il suo collega Marco Maranesi e la sua intervista, non la manda a dire e risponde in maniera puntuale sui motivi che hanno creato acredine in consiglio comunale, ribadendo il suo stato di uomo libero che agisce e pensa in virtù di questo.

Consigliere Vasoli, nell’ultimo consiglio comunale ha votato i debiti fuori bilancio, esprimendo le sue perplessità in merito. Maranesi l’ha attaccata per questo, perché secondo lei?

R. Sinceramente sono rimasto sorpreso della violenza dell’attacco di Maranesi, che come me, ha riconosciuto un sistema amministrativo che non funzionava, votando e, quindi, accettando, il riconoscimento di 33 debiti fuori bilancio. Ho fatto un ragionamento generale su un sistema, che ha certificato i suoi errori, ponendo una serie di interrogativi sia sulla parte dirigenziale che su quella politica, perché è da entrambe che dipende il buon andamento della macchina amministrativa. Credo sia evidente che, se ci ritroviamo in questa situazione, qualcosa non ha funzionato, ma, a quanto pare, invece di prendere atto di un’ovvietà, qualcuno la vive come l’attacco ad un ipotetico “noi”.Diversamente, il collega Maranesi che, con passione e senso del dovere, è stato un consigliere di maggioranza, ma, a volte, anche di opposizione, ha puntato il dito contro i dirigenti, che si sarebbero resi responsabili della mala gestione dell’Ente, senza prendersi la responsabilità di fare i nomi, dato che, a quanto pare, ha una conoscenza chiara della faccenda. Quindi lo invito seriamente ad andare dalle forze dell’ordine e sono disponibile fin da subito ad accompagnarlo e, insieme a lui, a richiedere tutti gli accessi agli atti necessari. Mi piacerebbe che impegnasse tutta questa veemenza ed energia, piuttosto che a difendere un sistema amministrativo che non ha funzionato (e non sono io a dirlo, bensì i fatti), ad implementare il presente. Ricordo al collega Maranesi che non mi sono mai identificato nella prosecuzione di qualcosa che non mi rappresenta e, fino a quando avrò la fiducia del sindaco che sostengo, rimarrò in maggioranza. Qualora questa fiducia venga meno, farò le dovute considerazioni. Sono un uomo libero e, come tale, agisco, penso e parlo. Del resto, curioso che un uomo che si definisce di sinistra, ex tesserato PD, accetta di sedere nella maggioranza di centrodestra, ma lasciamo che questi ragionamenti rimangano nella riflessione speculativa sul comportamento pratico di ciascuno. Per concludere, credo che l’attacco sia la conseguenza di una visione politica completamente opposta, non solo sui debiti fuori bilancio, ma anche su tematiche riguardanti le biogas, la costruzione di tutti i centri di raccolta rifiuti e la revoca della delibera della Vignarola.

Nel suo intervento parla di marchette elettorali, riferite ai debiti, che intende nello specifico?

R. Non ho parlato di marchette elettorali, forse è un termine usato dalla collega Maracino, ma di “contorti e disdicevoli motivi elettorali” e, insomma, non credo di dover scomodare Buchanan per spiegare cosa intendevo. Il senso del mio intervento va letto nella sua interezza e non ci si può soffermare sulle singole parole. Mezzo milione di debiti fuori bilancio sono igli di un apparato che non funzionava e che vede le sue colpe nella gestione della macchina amministrativa.

Lei è un volto nuovo in questa maggioranza, distante dalle passate amministrazioni. C’è collaborazione e confronto con i suoi colleghi?

R.Queste elezioni hanno espresso molti nuovi consiglieri, che si scontrano con un sistema politico completamente cambiato, orfano della grande forza dei partiti e schiavo della importanza di una buona comunicazione mediatica. In questo vuoto partitico, cerco di confrontarmi con i miei colleghi su temi concreti, ponendo il piano amministrativo e pragmatico antecedente alle scelte politiche. Qualcuno condivide questa scelta ed accetta un confronto operativo da cui poi iniziano a prendere piede operazioni importanti come il l’approvazione del regolamento dei servizi sotto soglia nei lavori pubblici e le sponsorizzazioni. Tra questi, sento la stima e la vicinanza soprattutto dei miei colleghi di lista Pascucci, Silani e Di Carlo.

Consigliere Vasoli, cosa vorrebbe portare a casa per la sua città? Di quali tematiche si sta occupando?

Il libro dei sogni ha un indice in continua evoluzione.

R. Mi piace molto lavorare per la mia città ed ogni giorno nascono nuovi desideri. Due cose le ho già citate e sono due lavori molto importanti. Non nascondo che due sono i sogni nel cassetto, il primo è quello di riaprire il paradiso sul mare, tema su cui ho iniziato a lavorare in affiancamento agli assessori preposti e che, fosse per me, destinerei a sede di un’università gastronomica, una Pollenzo del centro sud, che possa essere il volano di rilancio dell’alberghiero e da traino e formazione per lo sviluppo della rinomata gastronomia portodanzese. Il secondo tema è la città dello sport, un argomento che rimbalza tra i pensieri miei e del sindaco, che mi piacerebbe affrontare seriamente, anche in collaborazione con l’università ed il CONI che insieme danno vita ad un master in impiantistica sportiva, di altissimo valore, a cui io ho partecipato negli anni passati. Dare una visione organica del centro sportivo attuale, riqualificando tutti gli impianti ed inserire in questo disegno le nuove strutture dislocate nell’area Federici (Palazzetto, stadio del baseball e piscina scoperta) potrebbero far diventare Anzio una nuova acqua acetosa, in grado di attirare turismo sportivo e continuare a creare grandi atleti come da nostra tradizione.

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