Anzio, alle Grotte di Nerone si continua a scavare. Un uomo con pala e rastrello, da anni cerca di preservare e pulire a modo suo gli antichi resti della Villa Neroniana. Il suo nome è Pietro, difficile non incontrarlo mentre raccoglie detriti e rifiuti che appende ai cancelli della Villa. Buste colme di rifiuti che nessuno porta via, fanno da cornice agli antichi fasti di ciò che resta della Villa di Nerone. Pietro ci confida, di aver trovato una sorgente romana mentre scavava sotto la recinzione e che se non ci pensa lui a tutelare il sito non ci pensa nessuno. Con della stoffa ha coperto i lampioni di illuminazione perché tanto ci confida: “Non hanno mai funzionato!” Il suo obbiettivo nella vita è aver cura del patrimonio storico della città di Anzio. Una gestione anomala degli antichi resti di cui nessuno sembra curarsi. In via Fanciulla D’Anzio, il comune ha affidato ad una onlus per diverse migliaia di euro la guardiania del museo civico archeologico mentre nell’area sottostante come è noto a tutti, ci pensa Pietro.
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