– Se non fosse una terribile alea di pericolo, un assassino subdolo nascosto nelle pieghe della nostra memoria, quella tangibile fatta di anticaglie riposte ovunque, dalle cantine alle soffitte, ai cassetti, agli scaffali di casa e dei mercatini, il camaleontico asbesto potrebbe essere il protagonista di thriller di successo, tanto quelli a suo tempo scritti dalla impareggiabile Agatha Christie. Anzi, sono certo che lei se solo avesse avuto la percezione di quanto Amianto fosse omologo di Plutone, sulle mille variabili possibili, sul cangiare delle trame, lei, la signora in giallo, avrebbe costruito ben altre storie, oltre quelle inquietanti della serie infernale con Hercule Poirot. Ma perché questo pensiero ricorrente, anche ai minimi dettagli, per un supporto da vecchio ferro da stiro con tanto di spessore d’amianto isolante defoliato o per un vecchio fornello elettrico, occhieggianti tra le testimonianze storiche di famiglia, piuttosto che tra le membra stanche di uno stadio o di un palazzetto nel pieno centro della Capitale ? Perché l’amianto, come Idra dalle cento venefiche teste, incombe su di noi senza fare sconti! Diciamo pure che è campione di pari opportunità, una livella, che non fa distinzione tra sindaco e cittadino, com’è accaduto a Casale Monferrato e che non ha urgenza nel colpire senza riguardo le vittime sacrificali di un terribile rituale combinato disposto, di un ritardo nel capire e nell’agire per fronteggiare il male. Adesso si comincia a delineare una presa di coscienza, dai sindaci ai ministri, da Anzio a Roma. Per questo, Osservatorio Nazionale Amianto e Comitato Italiano Fair Play hanno avvertito la necessità di coinvolgere il Ministero dell’Ambiente, il CONI e la nuova Agenzia Nazionale Sport e Salute con un evento che probabilmente aggiornerà gli impegni per la sostenibilità ambientale dello sport, perché la salubrità dell’attività fisica non prescinde dalla presenza della fibra killer nelle strutture, comprese le palestre dei plessi scolastici.