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Ambiente

Amianto in Calabria, prosegue la mobilitazione ONA

Amianto in Calabria: l’ONA si mobilita

Ieri è stata depositata presso i Carabinieri di Reggio Calabria l’esposto denuncia del Sig. Massimo Alampi, figlio di Letterio. Il sig. Letterio è deceduto per mesotelioma pleurico per l’attività di lavoro presso Omeca S.p.A.. La società dell’indotto di Ferrovie dello Stato che realizzava per le ferrovie delle commesse con materiali di amianto. Non è l’unico decesso correlato alla presenza di amianto in Calabria.

L’Osservatorio Nazionale Amianto continua a ricevere segnalazioni di casi di malattie professionali in Calabria. Patologie legate all’esposizione morbigena a polveri e fibre di amianto e con una perdurante poco efficace applicazione della Legge Regionale Amianto 27 aprile 2011, n. 14 della Regione Calabria e deficit nella sorveglianza sanitaria, oggetto di specifica richiesta dell’associazione e del suo presidente Avv. Ezio Bonanni e dei coordinatori, Ing. Giuseppe Infusini e Dott. Beniamino Falvo di ONA Cosenza.

Le azioni dell’ONA contro la presenza di amianto in Calabria

In Calabria si pone innanzitutto il problema di dotare di maggiori risorse il C.O.R. Calabria. Istituito con delibera di G. R. n°328 del 30.07.2012 (secondo quanto stabilito dal DPCM 308/2002), atteso che dal Quinto Rapporto ReNaM 2015 risulta che “…la difficoltà relativa alla disponibilità di risorse e personale non ha consentito finora al COR di approfondire le modalità di esposizione ad amianto dei soggetti ammalati e non è possibile quindi descrivere le situazioni  di rischio di esposizione in regione”.

Altro caso portato alla ribalta dall’attività dell’associazione è quello legato all’amianto presente in una ex fabbrica laterizi in località Triscioli di S. Caterina Albanese, un paesino di circa 1200 abitanti nella provincia di Cosenza nei pressi della quale si sono registrate circa 80 morti sospette, in parte correlabili all’amianto.

Una fabbrica che uccide anche dopo aver concluso la sua attività

La fabbrica è stata dismessa nel 1995, con la terribile eredità dei materiali di amianto. Infatti, questi materiali di amianto non sono stati bonificati, né il curatore fallimentare ha ottemperato all’ordinanza emessa dal sindaco n°18 del 22.04.2010, motivatandola sulla circostanza di non disporre di liquidità. D’altra parte nessuno è interessato all’acquisto di quell’area abbandonata ed inquinata per la cui bonifica occorrono intorno a 350.000 Euro, essendo presenti circa 18.000 mq di coperture in avanzato stato di degrado e zone di terreno anch’esso contaminato per il crollo delle stesse lastre di copertura.

Si deve considerare anche che il comune non dispone di fondi propri per attuare in danno la bonifica e che mai la curatela procurerà dei fondi propri: le varie aste per la vendita del vecchio opificio sono andate deserte.

Le azioni risolutive proposte dall’ONA

L’Osservatorio Nazionale Amianto ha posto il problema dell’amianto in Calabria, anche nel corso dei lavori della Commissione Ambiente della Regione. Il tutto nella fase di approvazione del PRAC (Piano Regionale Calabria Amianto) poi definitivamente approvato il 19.12.2016 e pubblicato sul BUR Calabria n°42 del 08.05.2017.

Infatti, il tutto si sarebbe potuto risolvere con l’inserimento dell’area tra i siti ad alto rischio, condizione necessaria per l’intervento regionale, come risulta anche dall’esito di una interrogazione parlamentare sollecitata dall’Osservatorio Nazionale Amianto.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso l’Avv. Ezio Bonanni, evidenzia:

– la Regione Calabria è palesemente inadempiente per non aver dato corso alle seguenti disposizioni normative di carattere perentorio:

  • a) DPR 08.08.1994 il quale, all’art. 8, comma 1, lett. d) stabiliva che le regioni, attraverso i Piani Regionali Amianto “identificando una scala di priorità, prevedono controlli periodici in relazione anche ai capannoni utilizzati e/o dimessi con componenti in amianto-cemento”;

 

  • b) DM 18.03.2003, n°101 che imponeva, all’art. 1, comma 2, che le regioni definissero (entro 90 giorni dalla data di entrata in vigore del decreto) “la procedura per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti” stabilendo, altresì, che la mappatura dovesse tener conto degli “i” (Allegato “A”, Categoria 1) definendo anche i criteri per la determinazione degli interventi di bonifica urgenti (Allegato B, punto 1);

 

  • c) Piano Regionale Amianto Calabria (PRAC – previsto dalla Legge Regionale n°14/2011), approvato con delibera del C.R. n°156 del 19.12.2016, pubblicato una prima volta sul BURC n°122 del 21.12.2016 e ripubblicato definitivamente per errata-corrige sul BURC n°42 del 08.05.2017, in forza del quale (art. 6.3, pag. 58) il censimento dei manufatti in cemento amianto “comprenderà anche i siti artigianali-industriali dismessi o sottoposti a curatele fallimentari che rappresentano un alto rischio sanitario-ambientale”.

 

L’avv. Ezio Bonanni evidenzia le responsabilità della Regione

L’Avv. Ezio Bonanni, evidenzia la specifiche responsabilità della Regione Calabria in relazione al dettato delle norme di cui agli artt. 9, 32 e 117 Cost. e leggi nazionali e regionali. Per tali ragioni si insiste affinché la Regione adempia ai suoi obblighi per ottenere erogazioni di contributi per le bonifiche previste dal Ministero dell’Ambiente (DM 101/2003). Responsabilità che sono state aggravate dal mancato inserimento nel PRAC approvato (art. 6.3) del sito in questione, pur possedendone tutte le informazioni necessarie.

Inoltre, è necessario uno screening sanitario di tutti gli ex dipendenti e famigliari che è a carico delle ASL per coloro che sono in pensione e soprattutto per il fatto che il datore di lavoro è fallito, il tutto nel rispetto delle norme di cui al Dlgs 81/08.

L’Osservatorio Nazionale Amianto, attraverso l’Avv. Ezio Bonanni, l’Ing. Giuseppe Infusini e il Dott. Beniamino Falvo insiste affinché la Regione si attivi secondo le seguenti modalità:

1) finanziare la bonifica prevedendo, obbligatoriamente, la rivalsa in danno nei confronti della curatela in quanto le spese sostenute per la bonifica sono assistite da privilegio speciale immobiliare, ai sensi e per gli effetti dell’art. n°2748, secondo comma, del codice civile;

2) realizzazione di un’opera di pubblica utilità finanziata dalla Regione con acquisizione dell’area interessata da parte del comune (procedura espropriativa del sito); in questo caso il sito deve essere preventivamente inserito nel PRAC tra quelli dichiarati ad alto rischio.

I dettagli del progetto contro l’amianto in Calabria

In questa seconda ipotesi, ovviamente sostenuta e concertata con la Regione, il progetto deve essere finanziato in parte dalla L. Reg.le n°24/86 (o con altri dispositivi di legge) ed in parte dai fondi che la Legge Regionale deve mettere a disposizione in forza dell’art. 11 che testualmente recita “la Regione Calabria concede contributi per interventi di bonifica dei manufatti di amianto presenti su aree ed edifici di proprietà pubblica, dichiarati di pubblica utilità o sottoposti a procedimenti espropriativi finalizzati a provvedimenti di recupero ambientale” e che tali contributi “… sono concessi ad enti locali o soggetti pubblici in relazione ad una graduatoria che tenga conto del rischio sanitario-ambientale che i manufatti oggetto d’intervento rappresentano”.

In fase di approvazione del progetto esecutivo si potrà stipulare, ai fini della determinazione del definitivo corrispettivo per l’esproprio, un atto di transazione con il curatore, nel quale si dovrà tenere conto del costo della bonifica che grava esclusivamente sul soggetto “che ha inquinato” in accordo con il principio stabilito dal D.Lvo 152/2006 (Norme in materia ambientale).

Come rispondono le istituzioni ai solleciti ONA

L’attuale e sindaco del comune di S. Caterina (uno dei primi ad aderire all’ONA), La Valle Roberto, conta molto sul nostro appoggio tant’è che lo scorso 11 luglio ha adottato la delibera consiliare n°21 che ha inviato alla regione. Il secondo passo è una conferenza dei sindaci del comprensorio con una ulteriore richiesta di intervento regionale. Il sindaco ha rilasciato pubblicamente la dichiarazione di “fiducia” nell’ONA Cosenza.

L’Osservatorio Nazionale Amianto è operativo attraverso il dipartimento Pianificazione e Sviluppo del Territorio e il dipartimento Bonifica e Decontaminazione dell’Osservatorio Nazionale Amianto (consultabili al link https://osservatorioamianto.jimdo.com/) e nel territorio con la sede di ONA Cosenza, con sede in Cosenza in Piazza G. Mancini, 60 (edificio I Due Fiumi), Coordinatore Provinciale: Ing. Giuseppe Infusini (cell. 3383116887) e Vice Coord. e Commissario Regionale: geol. Beniamino Falvo (cell. 330866564) e, per quanto riguarda ONA Reggio Calabria, con il Sig. Massimo Alampi (3500812399).

Osservatorio Nazionale Amianto

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