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AMBIENTE, RIFIUTI: ALTISSIMI (RIDA AMBIENTE) “LA CARENZA DEI TERMOVALORIZZATORI SPOSTA L’AGO DELLA BILANCIA DELL’ECONOMIA ITALIANA “

L’Amministratore di Rida Ambiente Dott. Fabio Altissimi è stato intervistato dalla giornalista di Radio Italia Uno Simona Sorbara sullo scottante tema dei rifiuti.

D: Lei è il patron di un’azienda leader che è la Rida Ambiente, che è ad Aprilia in provincia di Latina, e si occupa di trattamento di rifiuti urbani e parliamo di indifferenziato, questa azienda è un’eccellenza nel panorama italiano. La parola ambiente ci fa capire che voi avete una filosofia sul trattamento dei rifiuti molto molto particolare quindi di cosa vi occupate in dettaglio?

 

Noi oggi ci occupiamo di quella filiera che è definita RUR cioè rifiuto urbano residuo dopo la raccolta differenziata, il sacco nero dunque. Facciamo questa attività di recupero finalizzato all’energia elettrica ovviamente quello che una volta portavano in discarica oggi noi cerchiamo di sottrarlo alle discariche.

 

D: Il rifiuto indifferenziato molti non lo sanno diventa una risorsa proprio perché può essere trattato per ed essere trasformato in energia giusto?

 

Assolutamente sì.

 

I TERMOVALORIZZATORI: LA LORO CARENZA SPOSTA L’AGO DELLA BILANCIA DELL’ECONOMIA ITALIANA

 

D: Per fare questo ci vuole una cosa molto importante ovvero i termovalorizzatori mi spiega che cosa sono i termovalorizzatori e perché in Italia non ce ne sono così tanti?

 

I termovalorizzatori sono quegli impianti che rendono da rifiuto energia elettrica. Noi abbiamo una capacità in Italia di circa cinque milioni e ottocentomila tonnellate di termovalorizzazione ma abbiamo una necessità di circa ventidue milioni di tonnellate sul territorio. Dunque abbiamo una carenza di quindici milioni di tonnellate di CSS (Combustibile Solido Secondario), questo ovviamente sposta l’ago della bilancia sull’economia e dunque questo materiale bisogna portarlo fuori all’estero e portare non soltanto il CSS ma anche dei denari che sono dei contribuenti italiani, compresi noi ovviamente, questo sicuramente non depone bene nella nostra attività industriale, nostra intesa come italiana.

 

D: Certo potrebbe essere un’economia nostra interna, avere noi l’energia da poter produrre senza andarla prendere all’estero potrebbe sicuramente essere una ricchezza

 

LAZIO: CON I 200 MILIONI DI EURO ANNUI SPESI IN PIU’ SI POTREBBE REALIZZARE QUASI UN TERMOVALORIZZATORE

 

Il fatto di poter economizzare, come nel Lazio ad esempio, duecento milioni di euro l’anno, darebbe un grande contributo e si potrebbe realizzare un impianto l’anno di termovalorizzazione. A noi ne servirebbero circa due milioni di tonnellate nel Lazio. Per il momento è stato progettato dal Comune di Roma un impianto che avrà luce forse tra quattro anni di seicentomila tonnellate altri trecentomila più o meno sono vigenti in questo momento sempre da un gruppo di una multi utility regionale e speriamo che il Governo centrale più che le regioni, dia la possibilità un po’ a tutt’Italia perché l’industrializzazione di questo settore viene dall’Emilia Romagna in su, dall’Emilia Romagna in giù c’è pochissima roba.

Dunque i sei milioni di tonnellate vengono utilizzati per lo più per il 75-80% al nord dell’Italia.

 

D: In quali regioni siamo carenti di termovalorizzatori? Chi non ne ha proprio per esempio?

 

NEL LAZIO UN SOLO TERMOVALORIZZATORE, L’ALTRO DISMESSO DAL GOVERNO ZINGARETTI

 

In Calabria non ce ne sono. Il Lazio ne ha uno soltanto a San Vittore. L’altro è stato dismesso dal governo precedente all’attuale, dunque dal governo Zingaretti. Dunque nel Lazio non ce ne sono da nessun’altra parte. In Toscana ce n’era uno che è stato fermato. Dunque la termovalorizzazione come ha detto prima va dall’Emilia Romagna a salire. Poi ce n’è uno o due in Puglia ma sono cose piccoline, trecento-quattrocentomila tonnellate.

 

D: Sarebbe veramente una cosa magnifica quindi se tutte le regioni potessero avere almeno un termovalorizzatore.

 

NO AI MICRO IMPIANTI MA ALMENO 1 TERMOVALORIZZATORE PER OGNI REGIONE

 

Almeno un termovalorizzatore che abbia le capacità regionali. Io non sono d’accordo nel fare tanti micro impianti ma delle linee che possano concentrare la quantità della regione di appartenenza. Questo è un mio modo di pensare industriale. Avere tanti impianti significa avere tanti costi, tanto dispendio di energie comprese le manutenzioni.

 

D: Quanto costa un termovalorizzatore?

 

Una linea da duecentocinquantamila tonnellate può costare attorno a trecentocinquanta milioni di euro. Quindi se la regione Lazio si può permettere di spendere duecento milioni di euro in più l’anno oltre le tariffe addebitate ai cittadini immagino che si possa permettere anche di fare un termovalorizzatore.

 

LA POLITICA NON CI VUOLE RICONOSCERE PERCHE’ QUESTO E’ UN MONDO DOVE ESISTE UN MONOPOLIO, SOGNO UN TAVOLO CON POLITICA E MAGISTRATURA MA UN MAGISTRATO NON SI SIEDERA’ MAI CON UN IMPRENDITORE CHE FA RIFIUTI, SALVO CHE SIA UN VERBALE PER ARRESTARLO

 

Noi facciamo questo lavoro con amore, la nostra azienda può assomigliare più a forse a una farmaceutica che a un’azienda che lavora i rifiuti. Siamo un’azienda modello sono venuti a visitarla da tutta Europa e questo contrasta con un mondo dove esiste un monopolio che dura da sessant’anni. Per noi non è stata una vita semplice e non lo è ancora oggi perché la politica non ci vuole riconoscere, la magistratura fa “occhi” da mercante, ci vorrebbe un po’ di coraggio, io sono un uomo che sogna mi farebbe molto piacere fare un tavolo con politica e magistratura. Ma un magistrato seduto con un imprenditore che fa rifiuti non ci si metterà mai, salvo che non è un verbale per poterlo arrestare. Idem un politico, salvo che non sia un sindaco del territorio. Un politico di livello nazionale non si metterà mai seduto con un imprenditore.

 

LE ISOLE ECOLOGICHE PERCHE’ NON SONO APERTE DALLA MATTINA ALLA SERA? SI MONTANO PERO’ LE TELECAMERE PER MULTARE I CITTADINI CHE NON SANNO DOVE LASCIARE I RIFIUTI, LA RACCOLTA DIFFERENZIATA E’ UN BUSINESS MA LA CORTE DEI CONTI SE NE FREGA ED INTANTO LA TARI AUMENTA

 

L’abbandono di rifiuti c’è un po’ dappertutto in Italia, ma vogliamo fare delle isole ecologiche aperte dalla mattina alle 6,00 alle 20,00? oppure dobbiamo stare dietro agli orari pubblici dalle 9,40 di mattina alle 11,30 e dalle 13,00 alle 15,00? Un uomo che scende dalla sua abitazione alle 5.30 di mattina che va a lavorare non sa dove lasciare i rifiuti però montiamo telecamere e facciamo multe ai cittadini e il governo e la politica sono contenti di dire abbiamo multato il cittadino, abbiamo messo una telecamera, abbiamo preso la targa di quel malfattore. La raccolta differenziata è un business ma la Corte dei Conti se ne frega, ogni tanto ci sta qualche arresto ma la Tari intanto è aumentata di tre volte negli ultimi anni.

 

D: A fine anno si aprirà il Giubileo quindi ci sarà un sacco di turisti che verranno da tutto il mondo a Roma ci saranno rifiuti ovunque oppure il comune e la regione si stanno mettendo un po’ d’accordo per come affrontare questo problema?

 

GIUBILEO? NEL LAZIO ABBIAMO UNA DISCARICA E UN TERMOVALORIZZATORE, MANCA LA CAPACITA’ DI GESTIRE 2,3 MILIONI DI TONNELLATE L’ANNO

 

Il governo comunale ha una struttura commissariale per la gestione di rifiuti dunque io immagino che il sindaco Gualtieri si sarà organizzato a regola certo che ad oggi dagli ultimi due o tre anni non abbiamo una pianificazione dei rifiuti laziali in generale abbiamo soltanto una discarica che potrà accogliere forse 300-400 mila tonnellate di rifiuti da qui ai prossimi 4 o 5 anni abbiamo un solo termovalorizzatore a fronte di una produzione di rifiuti di 2 milioni e 800 mila tonnellate, queste sono le nostre capacità. Abbiamo pianificato più o meno forse 500 o 600 mila tonnellate in totale l’anno di rifiuti a fronte di 2,8 milioni ne mancano 2,3 milioni di cui una parte del 45-50% nella media fa parte della raccolta differenziata il resto è RUR.

 

A QUESTO LINK L’AUDIO DELL’INTERVISTA COMPLETA:
https://www.ridambiente.it/fabio-altissimi-su-radio-italia-uno/

Fabrizio Gerolla

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