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Economia

Altro che pensione anticipata: molti dovranno attendere fino a 71 anni per smettere di lavorare

Se stai già sognando la pensione anticipata a 64 anni, faresti bene a scendere dalle nuvole: molti, nel 2025, non potranno andare in pensione nemmeno a 67 anni ma dovranno aspettare fino a 71.

La notizia della pensione anticipata a 64 anni ha fatto esultare molti italiani finché non è stato spiegato che si tratta di una possibilità riservata solo ad una categoria specifica di lavoratori, cioè i lavoratori contributivi puri: coloro che hanno iniziato a versare i contributi all’Inps a partire dal 1996.

Altro che pensione anticipata: molti dovranno attendere fino a 71 anni per smettere di lavorare -(foto Ansa)- lecodellitorale.it

Questi lavoratori, da quest’anno, potranno avvalersi anche della pensione integrativa per raggiungere un assegno previdenziale d’importo tale che consenta loro di lasciare il lavoro. Infatti – ricordiamo – per lasciare il lavoro a 64 anni è necessario aver maturato un assegno previdenziale pari almeno a:

  • 3 volte l’importo dell’assegno sociale per gli uomini e le donne senza figli;
  • 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale per le lavoratrici con un solo figlio;
  • 2,6 volte l’importo dell’assegno sociale per le lavoratrici che hanno almeno 2 figli.

Potendo usare anche la pensione integrativa per raggiungere tali cifre, dunque, per alcuni smettere di lavorare a 64 anni sarà effettivamente più agevole.  Molti altri, invece, non potranno uscire dal lavoro nemmeno a 67 anni. Già alcuni lavoratori che quest’anno spegneranno 67 candeline sulla torta riceveranno una pessima sorpresa: l’Inps respingerà la loro richiesta di pensionamento anche se hanno già 67 anni e 20 anni o più di contributi.

Pensione: ecco perché molti dovranno continuare a lavorare fino a 71 anni

Niente pensione a 64 anni per la maggior parte dei lavoratori ma altri non potranno smettere di lavorare neppure a 67: purtroppo questa è la triste sorte che toccherà a parecchi lavoratori che compiranno 67 anni nel 2025. Vediamo nei dettagli che cosa è cambiato e perché tanti potrebbero dover lavorare fino a 71 anni.

Pensione: ecco perché molti dovranno continuare a lavorare fino a 71 anni/lecodellitorale.it

La legge Fornero non è assolutamente stata cancellata e la maggior parte dei lavoratori, anche nel 2025, per poter accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria dovrà avere compiuto almeno 67 anni di età e aver maturato almeno 20 anni di contributi. Ma, per chi ha iniziato a versare i contributi a partire dal 1996, c’è anche un terzo requisito da soddisfare: bisogna aver maturato un assegno pensionistico pari almeno all’importo dell’assegno sociale.

L’assegno sociale cambia ogni anno in quanto è soggetto a rivalutazione. Nel 2025 il suo importo corrisponde a circa 538 euro. Pertanto se una persona che ha iniziato a versare i contributi dal 1996 non ha maturato un assegno pensionistico di almeno 538 euro non potrà andare in pensione nemmeno se ha 67 anni e 20 anni di contributi.

E non è detto che raggiunga l’obiettivo il prossimo anno in quanto, sempre per effetto della rivalutazione, il prossimo anno l’importo dell’assegno sociale aumenterà ancora. Questo paletto viene a cadere solo all’età di 71 anni: a quel punto si può accedere alla pensione anche con solo 5 anni di contributi e a prescindere dall’importo dell’assegno pensionistico maturato.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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