– Giunge terribile la notizia di un catastrofico impatto tra Alex Zanardi ed un Tir, sul pendio tra Siena e Pienza, durante una kermesse tra “centauri” paralimpici, una sfida tra mito e destino. Mi riesce impossibile affidare alla cruda cronaca la vicenda che, per la seconda volta, mette alla prova colui che quattro anni fa paragonai a Chirone, il saggio Centauro precettore di Achille, figlio di Filira e Crono. Alex Zanardi, redivivo campione diversamente abile, forgiato superman nella vorticosa fucina della Formula Uno, adesso dedicava la sua sapienza e la sua esperienza a miriadi di umani, galvanizzati dalla suo paradosso e dalla sua metafora, come lo furono, con Chirone, Aiace, Achille, Aristeo, Asclepio, Atteone, Ceneo, Enea, Eracle, Fenice, Giasone, Oileo, Palamede, Peleo, Telamone e Teseo, tutti straordinari allievi del mitologico maestro. Come sapete, Chirone rinunciò spontaneamente alla sua immortalità, che non escludeva la vulnerabilità e la sofferenza. Non a caso Zeus gli riservò una costellazione nell’infinito cosmico e non a caso lui, Alex Zanardi, occupa un posto esclusivo nell’immaginario e nel cuore di tutti gli innamorati della vita, che pur la sfidano ogni giorno del proprio divenire. Ma adesso, Alex deve vincere ancora e per questo, lo voglio riproporre così, come feci alla vigilia dei Giochi Olimpici di Rio.
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