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ADESSO BASTA! LA VOGLIA DI ANDAR VIA…L’editoriale del Direttore

Ma vi sembra possibile che ogni benedetta ora del giorno sia contrassegnata dalla ossessiva cadenza delle notizie sul fondo salva stati, sul MEF e sul MES, sul confronto tra paesi frugali e spendaccioni, tra formiche e cicale, sulla residua resistenza del liso fondo dei nostri pantaloni? Sui dati pessimi per le conseguenze del COVID in Italia e nel mondo, salvo incendi, sbarchi e bombe d’acqua? Abbiamo fatto l’abitudine alla mascherina d’osservanza, dubitiamo che non si torni ad una vita normale e facciamo di tutto perché questo non avvenga, nella confusione più totale, ma ognuno operativo a casa sua, operativo in house working, più o meno smart . Comunque, il nodo scorsoio della burocrazia istituzionale si stringe, mentre l’emergenza non piega minimamente la vocazione masochista, ma la esalta. Colonie di disperati affollano borghetti improvvisati intorno alle stazioni e la vegetazione inselvatichita dei parchi urbani rimane l’ultimissima spiaggia degli invisibili, dei migranti economici, quelli che alternano i campi ai semafori, da raccoglitori di pomodori a a pulitori di parabrezza. Intanto ripartono rituali, preliminari di un agognato improbabile ritorno a breve della vecchia vituperata normalità. Si parla soltanto di prestiti, autostrade a pezzi da gestire e dei soliti sbarchi, da quelli dei clandestini a quelli del lunario. Lo sport di livello si è ridotto a sceneggiato televisivo e quello per tutti a progettazioni senza senso. Si gira a vuoto, gioco forza. E allora? Allora, oltre al grido di battaglia “Ognun per se e Dio per tutti!”, oltre all’affermazione sconsolata “Adesso basta!”, coltiviamo riservatamente un intimo languoroso sentimento, quello che sappiamo un sogno adesso divenuto impossibile da realizzare, ma possibile da coltivare, quello di andar via… Sì, fuori dalle balle, col sole in fronte, beatamente, secondo una visione che, nel 1941, ebbero Giovanni D’Anzi e Tito Manlio per l’omonimo film di Mario Mattoli, con l’interpretazione del grande Ferruccio Tagliavini

  

…Voglio vivere così
Col sole in fronte     

E felice canto
Beatamente
Voglio vivere e goder
L’aria del monte
Perché questo incanto
Non costa niente

Ah, ah! Oggi amo ardentemente
Quel ruscello impertinente
Menestrello dell’amor
Ah, ah! La fiorita delle piante
Tiene allegro sempre il cuor
Sai perché?

Voglio vivere così
Col sole in fronte
E felice canto
Canto per me…

Ruggero Alcanterini

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