Si è spenta nelle scorse ore, all’età di 82 anni, la signora Inge Schabel, vedova del grande maestro Giacomo Manzù, cittadina di Ardea da quando l’artista scelse il litorale romano per vivere e creare le sue opere.

La donna, che per anni è stata una vera e propria musa ispiratrice per Manzù, sarà salutata per l’ultima volta martedì 8 maggio 2018, con una cerimonia funebre in forma strettamente privata organizzata nella casa della famiglia a Colle Manzù, al confine fra Ardea e Aprilia.

Chiaramente, nella giornata di ieri, è arrivato il messaggio di cordoglio anche da parte dell’amministrazione comunale di Ardea attraverso una dedica del sindaco Mario Savarese. Inge Manzù è stata una instancabile promotrice delle opere del maestro Manzù. Le era stata assegnata la cittadinanza onoraria di Ardea.

Tanti gli aneddoti che Inge amava raccontare: come quando a Montecarlo, incontrando Picasso, non gli resistette e lo baciò in bocca, o quando lei e il marito a casa la visita di Gina Lollobrigida, di Walter Chiari, di Gianni Letta, amico di famiglia come lo è anche anche Antonio Tajani, attuale presidente dell’Europarlamento. Episodi felici, ma anche tragedie: il tentativo di rapimento di Giulia e Mileto, nel 1974, con tanto di conflitto a fuoco, l’alluvione al museo che distrusse parte delle opere cartacee, la tragica morte nel 1969 del primo figlio di Giacomo Manzù, Pio, designer della Fiat rimasto vittima di un incidente stradale.

Dal suo studio, Inge amava ricevere gli ospiti e raccontare la sua intensa vita. In quello studio aveva esposto anche le sue di opere: anche la signora Schabel era una valente artista, grazie a quella che definiva “creatività riflessa”. In quello studio riposeranno le sue ceneri, in attesa del ricongiungimento con il marito.