ASPETTA E SPERA… – RICORDATE TUTTI LA CATASTROFE DI PALMIRA. BENE ORA SI PROFILA QUELLA DI SABRATHA IN LIBIA, ANCH’ESSA RESTITUITA AL SUO ANTICO SPLENDORE DAGLI ITALIANI, SIA PURE “COLONIALISTI” E “FASCISTI” . ANCHE IN QUESTO CASO SI E’ INIZIATO A PIANGERE ALL’ANNUNCIO ISIS DI VOLER PROCEDERE A SACCHEGGI E DISTRUZIONI, RICORDANDO CHE LEPTIS MAGNA E’ PATRIMONIO CULTURALE DELL’UMANITA’. E ALLORA? ALLORA SI ASPETTERA’ CHE VADA GIU’ TUTTO, PER POI CONTINUARE A PIANGERE SUL LATTE VERSATO SENZA CHE SIA FATTO NULLA PER IMPEDIRE L’ENNESIMO SCEMPIO. SIAMO DI FRONTE ALLA INETTITUDINE E ALLA IPOCRISIA, COME CAPITA CON L’AMBIENTE, A PARIGI, DOVE CI SI PERMETTE DI SPACCARE IL CAPELLO IN QUATTRO, MENTRE LA NAVE AFFONDA CON TUTTA L’ORCHESTRA DEI DELEGATI, DEI MINISTRI E DEI SOLONI DELL’ECONOMIA, CHE CERCANO DI ZITTIRE LA SCIENZA E FORNIRE ALIBI AI “GRANDI” DELLA TERRA, CHE DELLA TERRA SE NE FREGANO. A QUESTO PUNTO, MI PARE OPPORTUNO RICORDARE UN IMPEGNO PRESO IN MODO SOLENNE ALL’ONU, DAL NOSTRO “PREMIER” MATTEO RENZI.
New York, 29 set. Renzi presenta all’Onu i “caschi blu della cultura, la task force per proteggere il patrimonio culturale. “C’è una dimensione emergente che vorrei portare alla vostra attenzione. Ed è quello che l’Italia crede si debba fare per proteggere il patrimonio culturale in situazioni di crisi. Faccio riferimento a Unite4Heritage”, ha detto il presidente del Consiglio italiano alle Nazioni Unite illustrando il progetto di difesa dei beni culturali attraverso un gruppo di “caschi blu della cultura”. “L’iniziativa prevede la creazione di una unità nazionale specializzata – formata dai Carabinieri e da esperti civili – con l’obiettivo di preservare il patrimonio culturale”, ha continuato Renzi sottolineando che si tratta di una task force messa in piedi su richiesta dell’Unesco. Quali saranno i suoi compiti? Quelli di operare sia in situazioni di disastri naturali che di guerra “con compiti sia di formazione che operativi per proteggere il patrimonio e dare consigli ai governi locali”, ha aggiunto il premier. Renzi ha sottolineato che “siamo qui per rispondere alla carenza di operativa e di capacità che sta limitando l’efficacia delle operazioni di peacekeeping. Essendo il primo paese fornitore di caschi blu tra i paesi occidentali, l’Italia ha raggiunto una importante esperienza in peacekeeping”. Il premier ha fornito i numeri del contributo italiano: “L’Italia è il settimo paese per contributi all’Onu con il 4,48% del suo budget (113 milioni di dollari) e contribuisce attivamente alle operazioni di peacekeeping con 320 milioni di dollari”, ha continuato sottolineando che i caschi blu italiani sono oltre 1.100 che operano in sei delle 16 operazioni delle Nazioni Unite in corso nel mondo. CARO MATTEO, IL PROBLEMA E’ CHE QUELLI DELL’ISIS MENANO E MENANO PER PRIMI E QUINDI DUE VOLTE. UNA VOLTA ERA IN VOGA UNA CANZONCINA “COLONIALFASCISTA”, CHE RITORNELLAVA : ” ASPETTA E SPERA CHE GIA’ L’ORA S’AVVICINA…”.
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