Mentre sul territorio si discute e si polemizza sull’accoglienza verso i rifugiati politici presenti, vediamo in Europa cosa sta accadendo per quest’emergenza sociale, economica e politica. Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Sandro Gozi ieri si è espresso cosi: «A marzo la commissione presenterà delle proposte per riformare un regolamento che si è rivelato obsoleto e inadeguato». Sempre stando al calendario di Gozi, «la commissione entro la fine di giugno si è impegnata a trovare un accordo politico sulla polizia europea di frontiera». Gli accordi di Dublino, quelli che impongono ai singoli paesi di tenere all’interno dei propri confini i rifugiati in arrivo e consentono di rispedire nello stato di primo approdo quelli che espatriano, potrebbe effettivamente essere alle porte .Jean Claude Junker ha riconosciuto lo sforzo dell’Italia sull’immigrazione. L’obiettivo massimo è il mutuo riconoscimento dei rifugiati in tutti gli stati dell’Unione. Un obiettivo che alleggerirebbe Italia e Grecia dal carico di cui gravano e che regolamenterebbe in modo definitivo e funzionale la sopravvivenza e la venuta di queste anime. Confidiamo in una umana soluzione a livello non solo territoriale, ma europeo che ne consegua il rispetto dei diritti sia dei cittadini sia dei rifugiati.
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