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5- DICEMBRE 2019 – REMEMBER DEL DIRETTORE – DI COP IN COP, DA PARIGI AD ANZIO, DA MADRID A NAPOLI

Qualcuno ha ripreso pari pari l’idea che l’emergenza ambiente debba essere diffusa e metabolizzata universalmente e come capitò ad Anzio nel 2015, adesso anche a Napoli hanno fatto eco alla COP di turno, la 25 di Madrid e puntualmente, con la Carta di Napoli, sottoscritta nel Castel dell’Ovo , si evidenza il surriscaldamento del Mediterraneo, con lo stravolgimento climatico ed ambientale che, già nel breve periodo, si sta manifestando senza mezzi termini… Non senza contestazioni, con il Ministro Sergio Costa, all’ombra del Vesuvio, immanente monito naturale contro le umane nefandezze, dunque hanno raccolto il testimone della prima iniziativa “neroniana”, cui seguì nel 2017 una clamorosa vicenda televisiva a testimonianza della incompatibilità tra il degrado e la salvaguardia dei beni culturali. Dal ginepraio della burocrazia, dal labirinto delle competenze, dallo scaricabarile delle responsabilità emersero problematiche ad oggi irrisolte e che riguardano praticamente l’intero Bel Paese. Ieri a Napoli, dove è avvenuto l’incontro tra gli stati firmatari della convenzione di Barcellona per il Mediterraneo e dove è stata sottoscritta la “Carta di Napoli”, il Ministro dell’Ambiente ha sottolineato : “Oggi si rafforza il dialogo tra 21 paesi più l’Unione Europea, paesi che vogliono passare ai fatti. Noi chiediamo di avere coraggio e di tracciare date certe con contenuti operativi”.

Questo è il taglio che vogliamo dare con la presidenza italiana . Teniamo molto alla tutela della biodiversità, perché non va dimenticato che il Mediterraneo, pur essendo uno dei mari più piccoli al mondo, è una concentrazione di ricchezza , dove si affacciano oltre 500 milioni di cittadini. Meno inquinamento in mare, più protezione degli animali, una pesca sostenibile, meno emissioni nei nostri porti “.

REMEMBER…

Ruggero Alcanterini

5 dicembre 2017 ·

DI DEGRADO IN DEGRADO, FINO AL PARADISO – Come dire, siamo tutti garantisti, salvo prova del contrario. Infatti, io penso da sempre che quello che conta è il risultato e che quel che conta per una collettività è che gli amministratori la curino, la favoriscano, la tutelino, costi quel che costi. Ecco, però, che nel caso di Anzio e di quanto accaduto ieri con l’operazione “Evergreen” della Guardia di Finanza, si avrebbe la prova che questo principio sacrosanto sarebbe stato tradito ed io aggiungo stupidamente. Perché? Perché dare degli zozzoni ai cittadini che sporcano è più che giusto, ma ricavare da questo un pretesto per averne un vantaggio è demenziale. Al netto di chi se ne frega, di chi pensa “tanto peggio, tanto meglio”, esiste pur sempre una maggioranza, magari prevalentemente silenziosa , ma di persone normali, che non solo ti giudicano, ma prima o poi ti sanzionano. Sicuramente la Procura di Velletri e la Guardia di Finanza di Nettuno saranno state allertate da comportamenti anomali e sospetti, ma prima ancora l’allarme è probabilmente scattato dalla evidenza ambientale, da un conto che non tornava in termini di decoro e nettezza per una Città, come Anzio, “neroniana” per lo splendore che l’imperatore più controverso della storia le aveva donato con la sua straordinaria villa porto. Credo che a questo punto le solite chiacchiere e le risse elettorali da bar stiano a zero, perché il problema è quello di contenere il danno assoluto d’immagine arrecato e che si aggiunge a quelli di un recente passato, quando le troupe televisive si concentravano sul pattume nelle Grotte di Nerone, piuttosto che sull’ennesima Bandiera Blu e l’ipotesi del Casinò al Paradiso sul Mare . La verità è che la politica con la “ P “ maiuscola ha smesso di essere una cosa seria ed attendibile a metà degli anni novanta e che sarebbe ora di recuperarne la dignità, non disertando le urne, ma affollandole e votando persone di qualità, specchiate e di spiccate capacità amministrative, animate da ideali e serio interesse per il bene della propria comunità. Ed è proprio questo il problema: quanti sono oggi disponibili a rinunciare alla propria professione ed ai propri interessi personali, ad una vita famigliare accettabile, per finire nel tritacarne che è divenuto ogni Municipio? Per concludere, al degrado della Città, quello fatto di rifiuti incontenibili, di verde improbabile, di buche e di marginalità pericolose , si aggiunge l’allarme del degrado morale, per il quale, in nome del garantismo che condivido con il Sindaco Luciano Bruschini, spero ci si debba ricredere e che quanto sta avvenendo si riveli soltanto un brutto sogno.

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